Era un po’ di tempo che non passavo da Acqualagna (Pu), ma l’invito degli amici per provare il tartufo era decisamente irresistibile. Prima di arrivare al paese, merita sostare nella bellissima chiesa romanica di San Vincenzo al Furlo, che sembra abbinata alla bellezza di questa valle, che ad un tratto si apre come un abbraccio, sull’antica strada per Roma.
Acqualagna è il paese, insieme ad Alba, conosciuto per il tartufo bianco anche se – va detto – i prezzi qui sono inferiori rispetto all’Albese (ma anche il servizio del tartufo è diverso: ad Acqualagna per esempio non lo pesano col bilancino per dichiarare il prezzo in surplus. Ma lo prezzano insieme col piatto e sono assai generosi nel servizio, a volte anche in maniera poco appropriata, soprattutto nell’effluvio dell’abbinamento del bianco con le carni).
Detto questo, chiunque abbia voglia di togliersi la soddisfazione a prezzi abbordabili, non esiti a venire al Lampino, dove troverete Susanna Marini, la cuoca di famiglia con il sorriso, coadiuvata dalla mamma e dal marito, che è un autentico cavatore di tartufi e lo dimostra aprendo il suo scrigno di bottino quotidiano.
Il locale è di quelli che fanno pensare ai grandi numeri e alla "W il parroco", una specie di sosta turistica al limitare del centro del paese (via Risorgimento 30 - tel. 0721798674), con comodo parcheggio e dehors fumatori. Ciò che tuttavia colpisce è la scelta dei vini, molto competente, che permette davvero di fare un’esperienza a tutto tartufo.
Via allora con la bruschetta e i crostini al tartufo, e poi le tagliatelle tipiche della tradizione, ma anche gli gnocchi e i tortellini, tutto al tartufo, strozzapreti compresi. Fra i secondi il tartufo lo servono sulla scaloppina, la frittata, le uova al tegamino, la cotoletta, la tagliata e il formaggio fuso.
Si chiude con qualche dolce semplice e casalingo e tanta soddisfazione. Vi sentirete a casa. E avrete voglia di tornare con altri amici ancora.