Nel Castello di Grinzane Cavour uno chef che indossa la corona

Grande e buona esperienza nella nuova avventura di Alessandro Mecca

26.06.2023

Di solito nel descrivere un locale si incomincia col raccontare dell'ambientazione, dell'ubicazione e della sua storia. Nel caso di Alessandro Mecca, insediato da pochi mesi nello splendido castello medievale caro al conte Camillo Benso di Cavour, mi pare più consono iniziare da lui, lo chef. Parlerei quindi della sua storia e di cosa rappresenti per lui questa avventura e di come la sua presenza a Grinzane influenzi il futuro del castello.

Alessandro, come per chi ha avuto la fortuna di seguirlo fedelmente nell'arco della sua carriera, lo ricordo figlio d'arte, con i genitori storici proprietari del ristorante Crocetta a Torino, desideroso di nuove esperienze all'estero. È arrivato poi a Villanova d'Asti come creatore dell’emergente (e radioso) Estate di San Martino, infine prelevato a dirigere Spazio7, il ristorante della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, fino alla consacrazione e al riconoscimento della critica con la corona radiosa della nostra guida e la stella della Michelin.

 Ma si sa, molte volte i matrimoni non sono eterni e Alessandro era ancora alla ricerca della sua identità definitiva e di una dimensione gastronomica che esprimesse nitidamente e chiaramente il suo modo di fare cucina e di essere chef, in un mondo che dopo il Covid era alla ricerca di nuove certezze.

Il lungo preambolo era a mio avviso necessario per capire meglio cosa rappresenti per Alessandro la nuova avventura studiata e coltivata in silenzio, per aprire nuovamente il capitolo forse decisivo della sua storia gastronomica.

Sostando ai tavoli della bella sala principale del castello e godendo della splendida panoramica sui vigneti sottostanti, dal susseguirsi armonico delle portate si percepisce la forte convinzione che forse lì, in quello spazio ricco di storia, il nostro chef stia raccontando con chiarezza cosa sia per lui dare piacere ai suoi ospiti attraverso la sua cucina. Una proposta originale, goduriosa e apparentemente semplice, senza ricami barocchi né frivole astruserie, con evidente espressione della predominanza delle materie prime. Qui il passato (la tradizione) e il presente (le tecniche moderne e gli ingredienti nuovi) trovano la loro armonica fusione.
Il ristorante, era nelle premesse, prende la denominazione "Alessandro Mecca al ristorante di Grinzane Cavour". Il messaggio è chiaro. Alessandro ci vuole dire che finalmente al Castello può aprire con la sua cucina le porte al territorio, con materie prime di piccoli produttori locali e non, ai fervidi artigiani del gusto dediti alla qualità più che alla quantità, alla riscoperta delle ricette antiche interpretate in chiave moderna. Ecco quindi l’umiltà di chi ha grande consapevolezza dei suoi mezzi. E cenare o pranzare ai tavoli del castello, ben apparecchiati e distanziati correttamente come non ricordavo in passato, suscita proprio questa emozione.

Il ristorante presenta due menu: "Tra le mura" (la tradizione con la T maiuscola) con 5 portate a 70 euro, e "Punti di vista" (espressione contemporanea, un percorso gastronomico scelto per te da Alessandro) con 5 portate a 70€, 6 portate a 77€, 7 portate a 85€, con piatti pescati dal menu o dal fuori menu dettato dalla spesa del giorno e con possibilità di abbinamento vino a prezzi congrui. Libertà al tavolo di fare scelte diverse e non obbligate. Grande bonus!

Il nostro tavolo, composto da amici gourmet, si è cimentato su tutto il proponibile, partendo con un sontuoso appetizer, composto da: un mitico pomodoro ricostruito, lampone e parmigiano, macaron di barbabietola, Bao di scarola e fiori di senape.
Abbiamo proseguito con il menu Tra le mura: scaloppina al burro, vitello tonnato, agnolotti al plin, vitello di Silvio Brarda, nocciola, pera e cioccolato.
Tra i piatti in carta ed extra carta: sarago al verde e moscardini in caciucco; daino con melanzana al cioccolato di Modica; risotto di cuoricini d'anatra, mirtillo fermentato e aglio orsino; germano reale, amaranto e funghi cardoncelli; churrasco di agnello.
Pre-dessert con fragole e gelato e dessert con tartelletta al limone e mousse al cioccolato fondente.
Tutto di grande gusto e armonia con qualche eccellenza e la riscoperta di una selvaggina troppo dimenticata e un po’ a torto osteggiata.

Efficiente e celere il servizio. In linea la carta dei vini, ricca e con ricarichi onesti, con il gran pregio di rimanere fedele al credo del locale e andare alla ricerca di piccoli e nuovi produttori.

I prezzi alla carta prevedono: antipasti 25€, primi 25€, secondi 32€, dolci 15€, per un prezzo finale a circa 100€ (ma chi si avventura più in un pranzo completo?).

Insomma, un viaggio che vale davvero la pena.

Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour

Grinzane Cavour (CN)

via Castello, 5

tel. 3755403500

ciao@alessandromecca.it

www.alessandromecca.it

 

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