Se vogliamo andare alla ricerca delle origini dell'Amaro Hàntak (tel. 3296854831 - labottegadellafucina@gmail.com) dobbiamo andare in Veneto, nelle Prealpi della Lessinia, a nord di Verona. Nel lontano dodicesimo secolo si insediò qui un popolo germanico, i Cimbri, che è riuscito a mantenere nei secoli la propria identità, che sopravvive ancora oggi attraverso una lingua particolare che viene parlata solo in quest'area. Lo stesso nome Hàntak deriva da termini del dialetto cimbro, "Hänte" (mani) e "Tauç" (amaro) e sta a indicare proprio un amaro artigianale, come fatto in casa.
Nasce infatti dall'infusione in alcol di venti botaniche tipiche della Lessinia, come camomilla, rabarbaro alpino, genziana, ruta, china, carciofo, assenzio, mallo di noce, ma soprattutto tiglio e ruta, che risultano dominanti e che donano equilibrio all'amaro e un piacevolissimo retrogusto amaricante. La ruta nelle antiche credenze del popolo cimbro era considerata un valido aiuto per cacciare gli spiriti maligni e per alleviare alcune malattie.
Versando l'amaro nel bicchiere spicca il suo colore ambrato; al naso emergono profumi erbacei e balsamici, che si ritrovano poi in bocca, dove risulta caldo e di grande bevibilità, prima di chiudere con un finale amaricante.
Ottimo a fine del pasto, da bere secco, anche ghiacciato. Assaggiato ben due volte a Verona al ristorante Darì, per noi figura fra i migliori esemplari assaggiati quest’anno. Che ci piacerebbe mettere su un piedistallo a Golosaria Milano: nel Golosario 2023 già ci sarà.