L’Alto Adige è un territorio in larga prevalenza montano, in cui la biodiversità è sovrana: tra le specie che lo popolano, autoctone e alloctone, la vigna ha una sua presenza di significativa importanza.
La viticoltura biodinamica dell’azienda di Alois Lageder parte dai 250 metri s.l.m. spingendosi fino ai 1.300: in gran parte si tratta di vigneti di famiglia, poi anche di una considerevole quantità di conferitori sparsi su tutto il territorio regionale. È una collaborazione che nasce dalle potenzialità generata dalla differenza tra zone e allo stesso tempo dal desiderio di coinvolgere più agricoltori possibile in un progetto che vede suolo e frutto, uomo e natura, parte di un unico pensiero: l’obiettivo, ambizioso, è di arrivare al 2024 con tutti i conferitori, che sono più di 80, passati al regime di coltivazione biodinamica.
Il pensiero che accomuna azienda e vignaioli è la voglia di sperimentare e migliorare, riducendo al massimo rame e zolfo e garantendo la freschezza dei vini nonostante la sfida del cambiamento climatico. Proprio da qui nasce quattro anni fa il progetto Comete: vini di sperimentazione e vinificazioni di transito che un giovane gruppo di esperti implementa ogni giorno attraverso prove e miglioramenti. La forza di questo progetto è mettersi in discussione senza filtri condividendo senza segreti il know-how, testando e aprendo la cantina a giornalisti e clienti.
Tre le Comete assaggiate ecco
MUS XX: quattro anni, un adolescente scalpitante ma con un carattere già definito, nato da un’idea che nei primi due anni si è focalizzata sullo stile per poi spostare il focus su piacevolezza e personalità.
SOA è il vino dell’annata attuale che dopo la positiva prova in vendemmia la cantina ha messo sul mercato.
Versoaln, invece è l’interpretazione di un vitigno autoctono che subisce una breve macerazione a grappolo intero. Il clone è quello di una vigna di oltre 360 anni d’età, la più grande e documentata scientificamente come la più antica al mondo che si può visitare sul pendio settentrionale di Castel Katzenzungen a Tesimo. Sul clone piantato da Lageder 4 anni fa ci si interroga su quanto la sua longevità possa essere la giusta risposta al cambiamento climatico in atto e se, data la minor gradazione zuccherina, possa andare a soddisfare la richiesta di nuovi gusti.
In effetti, un tempo, per il contadino era necessario disporre di quella biodiversità che andava a colmare i deficit delle stagioni in cui la bacca bianca dava maggiore disponibilità (o qualità) rispetto alla rossa e viceversa. È un vino semplice, un bimbo che ha appena iniziato a camminare da solo, ancora limitato nell’espressività, rustico ma ottimo compagno per rimediare alla calura. Riconosco la facilità di approccio e la potenzialità che col tempo questa Cometa potrà esprimere, grazie anche alla parte tannica data da 12 giorni di macerazione a grappolo intero concludendo poi in una barrique usata fino all’imbottigliamento.
NATSCH 4: arriva dall’assemblaggio di 4 barrique di Schiava delle annate dalla 2016 alla 2019 con macerazione lunga, una sorta di cappello sommerso.
Tutto inizia col desiderio di rendere omaggio alla schiava, vitigno dolomitico fino a qualche tempo fa poco considerato ma generoso, caparbio e tenace come la gente che abita il territorio, con il suo frutto dal colore scarico ma ricco di sapore, sanguigno quanto basta e vivo oltre le aspettative, tanto da regalare nelle sue migliori versioni inaspettate soddisfazioni che vanno anche oltre il decennio. Lageder ha capito di avere un ariete tra le mani, così assembla annate meteorologicamente sfortunate, scarse ma pregne del
terroir. Una cuvée nata in inverno in un momento di chiusura del ciclo vitale, un liquido che si evolve risvegliandosi come nella favola della Bella Addormentata. Calice intrigante e curioso, aperto e assaggiato ripetutamente lungo una settimana consecutiva non delude. Ricorda una donna matura, algida e sfuggente ma che con il suo fascino innato cattura l’attenzione. Applausi, per un risultato che si trasformerà in Stella.
Tutte e tre le etichette si trovano sullo scaffale a circa 20/22 euro.