Con la degustazione dei vini dei Consorzi cosiddetti minori, ovvero “L’Altra Toscana” si è concluso il nostro tour di assaggi, questa volta a Firenze, nell’ambito del Museo (ex convento) di Santa Maria Novella. Ora i Consorzi riguardavano i vini di Carmignano (molto interessanti), del Chianti Rufina (begli spunti su alcuni campioni), delle Colline Lucchesi, del Consorzio di Cortona, della Maremma Toscana (troppo ampio il ventaglio), del Montecucco, dei vini d’Orcia, delle Terre di Casole, delle Terre di Pisa, del Valdarno di Sopra.
Detto questo ci permettiamo di suggerire qualche dettaglio organizzativo, perché la degustazione ha avuto varie pecche. A iniziare dalle luci della sala e dalla temperatura dei vini rossi che non hanno permesso una valutazione serena, con il freddo nel bicchiere che accentuava l’incidenza dei tannini. Poi ci pare abbia poco senso mettere in un calderone – scusate il termine – così tante tipologie di vino diverse, con la marea dei vini della Maremma (chi era in Toscana è passato dai 73 campioni della Vernaccia e del Vino Nobile alle centinaia dell’Altra Toscana, mah). Se poi si aggiunge un servizio talvolta affannato per stare dietro alle richieste con alcune illogicità del tipo: 5 bicchieri e non 6 come nelle altre anteprime, anche se il cestello contiene 6 bottiglie. Sommando tutto, anche questo aspetto non ha fatto che rallentare il servizio. E’ così difficile copiare dagli altri, osservare come si sviluppa una degustazione? Metteteci poi il contenitore per sputare il vino e svuotare i bicchieri, che era talmente piccolo da richiedere un via e vai continuo per poter continuare ad effettuare gli assaggi. Il buffet a pranzo ha dato il colpo finale, ma da ospiti non vogliamo commentare l’assenza di un piatto caldo. Era ciò che passava il convento, nel senso letterale del termine.
Premessa doverosa. Tutti i 120 assaggiati dal sottoscritto sono avvenuti senza conoscere la cantina al momento dell’assaggio. Esattamente come tutti gli altri assaggi dei giorni precedenti.
Tenuta Capezzana - Carmignano "C. Villa di Capezzana" 2018
Apriamo con un campione, nel vero senso della parola. Un grande Rosso di colore rubino ben concentrato, note al naso minerali, fruttate (prugna). In bocca c’è anche la finezza vibrante dei tannini, per un vino comunque iconico, equilibrato, che ha grandi promesse.
Il Sassolo - Carmignano 2019
Anche questo Carmignano ci ha convinti parecchio: colore rubino trasparente, note fruttate più distese ed evidenti di bella intensità. In bocca è setoso e morbido, ma con tannini ancora vivi e un’acidità piena. Buono.
i migliori assaggi dell’annata 2020 sono stati:
Colognole - Chianti Rufina 2020
Bella espressione di frutta; naso complesso con una bocca è scalare, elegante, davvero fatto bene e di ottima persistenza.
Ribusieri - Montecucco Rosso "Le Maciole" 2019
E’ un nostro Top degli anni recenti e anche questa volta non si è smentito. Un rosso dal colore trasparente con un naso che offre noci e cuoio dolce. In bocca è diritto, fresco, ben fatto.
Podere Assolati - Montecucco Sangiovese "Podere Assolati" 2017
Dei due campioni di questa azienda per noi nuova ci ha convinto davvero tanto il 2017, benché anche il 2018 avesse una bella presneza. Ma qui c’è un naso fine che emerge da colore rubino con riflessi aranciati. Profumi veri di frutta. Molto buono elegante, in una bella combinata di acidità innestata sui tannini.
Le Buche - Orcia "Coreno" 2019
Questo Bianco ha colore giallo oro, note di banana e leggere spezie. In bocca ne apprezzi la persistenza portata da una spalla acida e la mineralità.
Tenuta Sanoner - Orcia "Aetos" 2019
Ha note distese fruttate al naso e una sensazione un po’ fumé. Ma c’è del verde che emerge in bocca per un vino comunque elegante, tannico, di bella trama.
Della Doc Maremma come detto, abbiamo assaggiato i bianchi, trovandoci spiazzati dall’alto numero dei vini Rossi, per cui non abbiamo ritenuto serio, nelle condizioni dette sopra, procedere con i Rossi. Per cui eccoci di fronte a una nostra conoscenza, che è l’azienda Bruni con l’ottimo Vermentino "Perlaia" 2021 Bianco con note di ananas e acidità felice. In bocca è ricco, pieno con l’alcol avvolgente che lo rende quasi dolce.
Tre cantine abbiamo apprezzato di questa doc Colle di Bordocheo con il Trebbiano "Semiglia" 2019: ha colore giallo oro; note intense e dirette, dove in bocca fa emergere un che selvatco anche verde. Davvero gradevole. E vien da dire W Il Trebbiano, non dimenticatelo!
Fattoria di Fubbiano - Colline Lucchesi "Fubbiano 50"
Al naso c’è unaciliegia ampia e fresca, ficcante e rotonda, e una bella trama tannica.
Villa Santo Stefano - Colline Lucchesi "Sereno" 2020: un vino fine al naso con un che di sulfureo, piacevole.
Amche qui tre cantine hanno superato la soglia della nostra soddisfazione.
La Braccesca - "Achelo" 2020: note fresche di frutta, intriganti distese, croccanti.
Chiara Vinciarelli - "Polluce" 2019: bellissimo naso con spezie e frutta che si rincorrono; in bocca uìin sorso è ampia e fine, certamente ricco e vellutato.
Salviamo di questa denominazione solo la cantina Nuova Mensano - Terra di Casole "Vinorosso" 2018 che ci ha dato un vino con note di ciliegie sottospirito, polpa rotonda.
Un solo vino ci ha convinti in questa doc ed è quello di Fattoria Fibbiano - Terre di Pisa Sangiovese "Ceppatella" 2018. Un rosso dalle note floreali, inizialmente e poi frutta e amaretto. Piacevolissimo in bocca, per il suo equilibrio.
Di questa Doc, che piace a molti colleghi, ma che a me ha ricordato una certa Toscana di alcuni anni fa, dove i vini erano fin troppo costruiti, ho salvato solamente la Cantina Setteponti, con il suo Valdarno di Sopra "Vigna dell'Impero" 2018, un vino che si presenta fragrante al naso con note placide di frutta. In bocca ne apprezzi la scalarità del sorso, che veleggia fra la freschezza e i tannini che sono già ben amalgamati. Non male anche il “Crognolo” 2019. Mi rendo tuttavia conto, che questa Doc come pure la Maremma non hanno potuto avere l’attenzione che meritava, per cui ho deciso di approfondire meglio, nei prossimi mesi, proprio questa zona. E questo è tutto!