Un locale storico questo Ristorante del Castello a Pavarolo, sulla collina torinese proprio alle spalle di Superga. I suoi inizi datano infatti 1882, passando da una generazione all'altra ma sempre mantenendo fede alla cucina di tradizione.
Testimone del passato, incorniciato e appeso alla parete, è un curioso documento d'epoca datato 3 settembre 1933 che racconta di un momento conviviale "Gran Pantagruelico" tra "Scapoli e viceversa" a colpi di fritto misto e pollo alla cacciatora intervallati da brodino di pollo con cappelletti naviganti e annaffiato da lubrificanti identificati come fluido: bottale da pasto; semidenso: grignolino; denso; barbera.
Una proposta che, lo confessiamo, abituati ormai a certe tavole minimaliste, talvolta non ci dispiacerebbe di poter ritrovare... Ed è muovendosi in questa direzione, opportunamente adattata ai tempi e saldamente guidata da due giovani professionisti dalla sicura e consolidata esperienza,
Stefano De Gregori e Domenico Marino, che il Ristorante del Castello sta oggi vivendo una nuova, promettente, stagione.
Eccoci dunque arrivati, una sera infrasettimanale dalla sala comunque tutt'altro che deserta, pronti a sfogliare il menu dove le proposte della tradizione dagli interessanti accostamenti si alternano a golose incursioni extra regionali. Alla prossima ci ripromettiamo di certo l’assaggio di fregola sarda o di baccalà alla vicentina: ma stasera, che Piemonte sia.
Cominciamo dal
trittico della tradizione (€13), così abbondante che ci viene gentilmente diviso per due dalla cucina: un impeccabile vitello tonnato al punto rosa con salsa all’antica; un gradevolissimo peperone ripieno con mousse di bagna cauda e una davvero eccellente insalata di gallina ruspante, sedano, toma di Lanzo e vinagrette.
Dei due primi, ottimo lo gnocco del contadino, perfetto e ben pensato amalgama di
gnocchi di castagne, crema di zucca mantovana, fonduta di pecorino stagionato in foglie di castagno (€15)
e davvero buono il fresco fuori menu stagionale
tagliolini ai funghi porcini (€14).
Sontuoso secondo piatto il
fritto di corte, che prevede tre versioni: fritto vegetariano (€18); fritto Piemonte (con aggiunta di carne) (€21); fritto Antico (con aggiunta di interiora) (€25). Abbiamo ovviamente provato il
fritto Antico, esperienza radiosa senza dubbio alcuno. Dalle verdure, alle carni, alle interiora, ai semolini dolci e alla crema fritta, tutto era cotto alla perfezione, alternando pastellati a panature à l'ancienne. Un vero piatto unico che, da solo, potrebbe quasi valere una cena intera!
Alla prossima occasione ce la metteremo tutta per non farci mancare anche la degustazione di dolci della casa a sorpresa (€18), “consigliata in condivisione per due persone".
Curata e ben calibrata la carta dei vini, con particolare attenzione al Piemonte e al territorio più prossimo. Onestissimo conto finale.
Ristorante del Castello
Via Mastra, 7
Pavarolo (To)
tel. 0119408942
www.ristorantedelcastellodipavarolo.it