Prosegue fino al 1 ottobre al Museo Civico di Moncalvo la mostra “Scene di Strada”, che ha registrato, qualche giorno fa (quasi all’orario di chiusure), la visita a sorpresa del Prof. Vittorio Sgarbi, illustre critico d’arte e sottosegretario al Ministero della Cultura, accompagnato dal vicesindaco di Moncalvo Andrea Giroldo, Maria Rita Mottola e Giancarlo Boglietti di Aleramo Onlus.
Il titolo “Scene di Strada” rimanda alla pittura del barocco e in special modo all'arte della “Scuola dei Bamboccianti” dando l’opportunità al pubblico di poter ammirare, a partire dal tema della mostra, opere che offrono uno specchio fedele della vita dell'epoca, mostrano abbigliamento, mestieri, e piazze cittadine in un turbinio di immagini e di personaggi.
La Scuola dei bamboccianti è quella scuola pittorica del XVII secolo, sviluppatasi a Roma, che aveva come riferimento e maestro Pieter van Laer noto anche con lo pseudonimo Il bamboccio per il suo aspetto fanciullesco. E' nota anche col suo nome romanizzato scuola dei bambocciari.
Tipico della scuola era il ritrarre scene popolari di vita comune della Roma Papale, con particolare attenzione a quel mondo tutto particolare che vive ai margini della società, come ruffiani, ladri, giocatori e bari, prostitute e mendicanti, accostandole alla riproposizione in chiave classica dei ruderi di epoca romana. La committenza veniva dalla nobiltà e dall'alta borghesia desiderosa di elevare il proprio status sociale.
Tra i protagonisti della mostra, ecco alcuni esponenti: Domenico Olivero nato a Torino nel 1869 “testimone e interprete del Settecento piemontese”; il suo allievo Michele Graneri (Torino 1708) il che ci permette di ricordare che il Museo di Casale ha quattro Graneri e, a suo tempo, un ‘Venditore di Almanacchi’ (sembrava uno strillone) fu restaurato col contributo de Il Monferrato. Poi Francesco Antoniani documentato al servizio dei Savoia a partire dal 1743 (cartoni per arazzi, architetture antiche, scene di battaglie), restano le sue sovraporte a palazzo Reale e a palazzo Chiablese. Quindi Claude Vernet (Avignone 1714) attivo tra Roma e Parigi (in mostra appare scenograficamente ‘La tempesta’ una bella acquaforte), Abramo Ignazio Bolckman (Torino 1704 - Parigi 1772) figlio di un pittore olandese “in molte delle sue opere gli stilemi dei bamboccianti piemontesi: lavoratori addetti alle faccende quotidiane come arrotino o macellaio....”. Citazione per Franz Cipper (Giacomo Francesco, Il Todeschino, 1664-1736) autore di vivaci scene popolaresche, che noi, forti di tour nelle chiese diocesane, ricordiamo per un ciclo di sei quadri alla Madonna degli Angeli di Frassineto, bella riscoperta nella mostra casalese “Da Musso a Guala”.
La mostra è visitabile il sabato e domenica dalle 10 alle 18 e in settimana per gruppi previa prenotazione al numero telefonico 351 9493084 o a info@aleramonlus.it