Siamo a San Donato Milanese, importante centro logistico di multinazionali che hanno sede in questa prima cintura del capoluogo lombardo. Ed è proprio qui che brilla la luce di una bella Vineria con cucina, che merita davvero il viaggio.
L'idea di costruire qualcosa di bello e di buono in uno scenario che fino a oggi ha visto protagonisti grandi complessi industriali, è venuta a cinque imprenditori, amici tra loro fin dall'adolescenza e cresciuti tra le vie del quartiere che ospita il locale. Ma protagonista in positivo è anche l'intero staff che opera dietro al bancone, in sala e in cucina, capitanato dall'ottimo Mariano Campioli, grande conoscitore e scopritore di prodotti e di vini top lombardi.
Location, modalità dell'offerta e affidabilità del team, fanno infatti di questa vineria un luogo assai accogliente e familiare, dove recarsi per un aperitivo assaggiando qualche prelibatezza del territorio, oppure acquistare vino sfuso o in bottiglia da degustare a casa, e anche per un pranzo e una cena in assoluto relax, godendo dei servizi sopra citati.
Due gli ambienti della vineria dove potersi accomodare; a piano terra, varcato l'uscio, c'è una saletta con una decina di tavoli, nella quale fanno capolino l'ampio bancone vetrina con formaggi e salumi lombardi accuratamente selezionati. Quindi l'imponente
enoteca lignea con le bottiglie a vista – con diverse chicche extra territoriali –, e un paio di banchi con la proposta di conserve, paste, dolci, farine rigorosamente artigianali e made in Lombardia. Citiamo fra tutti le uova The Garda Egg colorate o il riso San Massimo.
Ma clamoroso è ciò che vediamo sugli scaffali a destra della sala, ovvero le
damigiane dei medesimi vini esposti in bottiglia. Da queste è possibile
spillare vino sfuso di validi produttori ad un costo calmierato – in media dai 2,50 ai 4.90 euro al litro – da degustare sul posto nel calice, o da imbottigliare (ed etichettare) al momento e consumare a casa.
Un sistema che non osservavamo da tempo e che oggi riappare qui, attualizzato e modernizzato nel sistema di conservazione, che prevede l'uso dell'azoto per mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche organolettiche dei vini. Ampia la scelta: frizzanti o fermi, bianchi o rossi, rosè, e non viene trascurata alcuna Doc, Docg e Igt regionale. Ci sono anche referenze del Piemonte e di altre regioni.
Il secondo ambiente della vineria è invece una
ampia terrazza al primo piano – chiusa e riscaldata nella stagione invernale – raggiungibile attraverso l'ascensore o le scale esterne. Ed è qui che abbiamo tastato anche l'offerta culinaria, rimanendone colpiti in modo assai favorevole. L'aggettivo che ci viene in mente per il
tagliere dei salumi (€ 15) è “trionfale”. Sia al palato che alla vista. Mano sul fuoco per le referenze proposte: ci sono il salame di Varzi Dop del sommo Thogan Porri (da bis!), lo squisito e dolce prosciutto crudo, bresaola di chianina e pancetta cotta affumicata del Prosciuttificio Marco D'Oggiono, la teoria dei salami d'oca dell'istrionico Gioacchino Palestro.
Tre autentici assi in un sol piatto, a completare il quale troviamo anche un delicato vitello tonnato e una gustosa tartare di manzo di Bra di Scaglia. Assai saporita anche la proposta fredda del
tris di nervetti, mostarda della tradizione by Leccornie Doc di Pandino (Cr) o la mantovana Le Tamerici, e giardiniera. In alternativa, c'è anche un completo tagliere di formaggi lumbard: dai caprini erborinati della orobica La Via Lattea al taleggio della Valsassina e allo stracchino di capra di Carozzi, poi le tome stagionate di latte vaccino del Caseificio Sociale Valsabbino e tante altre chicche di piccoli casari.
Punto di forza è anche la proposta di uno o più piatti a serata, cucinati con bravura dallo chef Gianni. In occasione della nostra visita, straordinario il
Risotto Carnaroli con pere e gorgonzola! La materia prima risponde al nome della riseria pavese Riserva San Massimo, una garanzia assoluta. Ma lo potrete trovare anche alla milanese con gli ossobuchi, oppure alla zucca e pane nero lodigiano, e ancora alla verza rossa e taleggio (dai 9 agli 11 euro). Assai buone anche le declinazioni della pasta ripiena – agnolotti, tortelli, ravioli… – sia della tradizione lombarda – casoncelli, tortelli di zucca ecc. – che di quella piemontese, con i gustosi plin o i ravioli alle erbe, fino all'Emilia.
Ci sono anche i secondi piatti; e anche qui vince la tradizione con proposta di trippa, bollito misto, tartare... (dai 10 ai 14 euro). Per finire, ecco alcune torte del Lodigiano e del cremonese.
Professionalità, cortesia, simpatia e tanto tanto tanto territorio. Da oggi, anche San Donato Milanese ha il suo angolo del gusto! Partite!!! Vi divertirete. Lo racconteremo subito agli amici!
Vineria del Vin Bòn
San Donato Milanese (Mi)
via Angelo Moro, 29
tel. 02 8726 0353
marianocampioli@gmail.com
riposo settimanale: domenica e lunedì a pranzo