Com’erano le trattorie di una volta? Quelle veraci, intendo, non le copie moderne (che a dire il vero sono migliori per certi aspetti, ma talvolta anche inferiori sulla qualità dei piatti), che oggi vanno per la maggiore. Sono come questa Sofia di Ronco all’Adige dove, già prima delle 20, arrivano a tavola stomaci robusti, famiglie, tutti over sessanta almeno. Di giovani non ne ho visti, ma di pensionati che si godevano una serata dedicata agli asparagi sì. Poi guardi i prezzi e capisci la leva del marketing, ma in verità Sofia non è solo questo perché ai fornelli ci sanno fare e cucinano molto bene.
Ah intendiamoci, nella trattoria di una volta va il vino alla spina e se per caso gli chiedi la carta dei vini arriva una dello staff di servizio esperta che ti chiede prima se Bianco o Rosso e poi ti dice che di Bianco avrebbe il Soave di Cà Rugate e il Lugana di Zenato. Quale chiedo, essendoci stato non più di un mese fa e avendo assaggiato almeno tre esemplari. La signora rimane spiazzata e va a prendere la bottiglia nel frigo. È il Lugana Santa Cristina. Al momento del conto poi scopro che quella bottiglia costa quasi il 50% della mia consumazione di tre piatti: 22 euro. Eh sì, le trattorie di una volta non hanno dimestichezza con la bottiglia e una richiesta del genere è un avvenimento… però almeno l’acqua minerale hanno il buon gusto di non servirtela dal depuratore in caraffa e questa è già buona cosa.
Nelle trattorie di una volta i tavoli sono tanti e tutti in fila e chi serve corre da una parte all’altra a un ritmo sostenuto perché dalla cucina i piatti escono con una certa velocità. Infine, in queste trattorie di una volta quando vai via nessuno ti saluta: sono ancora indaffarati a servire e tu ti senti d’essere stato un numero, magari speciale perché hai ordinato il vino in bottiglia. E lì mi è venuto in mente il mio antico vicino di casa che diceva “Magnar e taser” che tradotto vuol dire: “Mangiare e tacere!” o meglio “Magna e Tasi!”
Via Baldo Giuseppe, 12
Ronco All'Adige (VR)
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