L’immediata considerazione che viene da fare di fronte ai primi campioni di vino dell’annata scorsa, la 2022, è che la siccità ha inciso parecchio, scombinando le carte di un vino che di solito ci si aspettava immediatamente “fresco”. E se l’ananas era il descrittore più diffuso, questa volta ha ceduto il passo a frutti più “caldi”, fra cui mela e albicocca che, a differenza dei frutti agrumati, non sono precursori di acidità e quindi freschezza, e quindi.... In molti casi il sorso andava quasi a spegnere l’acidità per cui mostrava meno persistenza del passato.
Diciamo che fra i
48 campioni assaggiati, come sempre alla cieca, non abbiamo trovato il medesimo prodotto fra una cantina e l’altra, ognuno ha cercato di portare a casa la vendemmia nel migliore dei modi, in diversi casi riuscendoci anche bene.
Detto questo, se è vero che rimane sempre attuale il discorso che i grandi Bianchi italiani danno il meglio di sé anche con l’invecchiamento (riprova ne è stata l’assaggio di alcune Vernaccia 2019 e 2018 che arrivavano a mostrare anche complessità minerali entusiasmanti), per questa annata non metterei la mano sul fuoco per giurare lunga vita, sempre in generale. Tuttavia resta un vino piacevolissimo, da bere nel giro di un paio di anni, anche se non si può generalizzare, ancor più nel novero dei 12 campioni che sono finiti nel mio gioco: la semifinale.
Detto ciò, eccoci a un excursus ampio dei migliori assaggi, uniti ai complimenti per la maturità che i produttori hanno comunque raggiunto, in vigna e in cantina, nonostante le variabili metereologiche che potrebbero ripetersi anche fra qualche mese, con la raccolta 2023.
Il campione di
ABBAZIA MONTE OLIVETO era decisamente iconico: colore paglierino, profumo franco di ananas. Sorso rotondo e di freschezza incisiva e così la sua “Gentilesca” che ha note di frutta più compiuta. E in bocca appare rotondo, pieno, filigranoso.
Di
FATTORIA DI FUGNANO diciamo subito che è il suo “Da Fugnano” è stata una rivelazione, tanto che capiterà di trovarla in finale, addirittura. Ha un bel colore paglierino lucente, al naso è disteso con note fruttate ed ematiche uniche. Piacevole, quasi grasso, elegante. Ha preso i cinque ***** sia nella prima tornata sia nelle semifinali. È un candidato ai Top Hundred!
FATTORIA LA TORRE. “Acquaiole” si presenta con una Vernaccia che ha un colore più consistente e una nuance di albicocca pura e sfacciata; poi note finissime quasi fumé. Ottimo, in bocca scende fresco, rotondo: diventerà elegante. La Vernaccia “La Villa”, invece, al naso è un ananas maturo; in bocca è pieno, ma ancora verde per certi aspetti… e la cosa non dispiace affatto.
Di
FATTORIA POGGIO ALLORO si evidenziamo note balsamiche, verdi; in bocca è pieno, rotondo, “ciccioso” più di altri. La Vernaccia “il Nicchiaio” ha frutta franca e naso filigranoso. Quindi un sorso pieno che tuttavia poi sfugge.
FATTORIA SAN DONATO, cantina da anni presente sul nostro
Golosario, è una sicurezza, anche con la Vernaccia 2022 che ha note verdi al naso poi in bocca è distesa, gradevole.
Di
FATTORIA MELINI,
new entry nel nostro mondo dei vini migliori dico subito che ha una fantastica albicocca al naso: fresca e mista ad ananas. È una Vernaccia molto tipica che offre una buona soddisfazione in bocca: elegante e fresco, questo campione lo ritroveremo con sorpresa fra i finalisti.
Della cantina
GEOGRAFICO si assaggia il “Borgo della Terra” E qui c’è frutta distesa (mela golden). In bocca è tosto, verticale, graffiante, finanche tannico. Un gran bel sorso.
Di
GUICCIARDINI STROZZI ci ha convinto il “Titolato Strozzi” rispetto al “Villa Cusona”, che è sembrato un po’ seduto, pur avendo colore e struttura. Il Titolato, invece, al naso è minerale con un’elegante frutta. In bocca è pieno, fresco, con la nota minerale che si avverte anche in bocca. Ottimo davvero!
Detto questo, non ci crederete, ma subito al primo assaggio mi sono appuntato una scommessa di fianco al numero 23 (ho scritto: “questo è il numero 1”) che alla fine si è rivelata puntuale. Stiamo parlando de
IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA, la cui Vernaccia 2022 si presenta con un naso complesso di note un po’ animali e balsamiche. In bocca si ripete questa complessità in un sorso disteso, elegante, ricco, felice. Davvero bello.
IL PALAGIONE non si smentisce mai e il suo “Hydra” si presenta con un naso balsamico molto fine, superbo, elegante. L’albicocca l’avverti persino in bocca: è pieno, grasso, tanta roba. E quando ho scoperto i nomi mi sono compiaciuto con una cantina e un vino che due anni fa è salito sul podio dei Top Hundred di Golosaria.
La
MORMORAIA è un’azienda veterana del nostro
Golosario, una delle prime Vernacce che premiammo. Il 2022 ha note ematiche finissime e poi balsamiche. Complesso nella sua eleganza al naso, dove quella nota di sambuco prevalente la risenti anche in bocca.
Il
PALAGETTO “Santa Chiara” è profumo Chanel, con elegante frutta che sale in intensità; in bocca risulta equilibrato e sapido.
PANIZZI non poteva smentirsi, essendo una delle realtà che hanno fatto la storia della Vernaccia. E di fatto eccolo con le sue note ematiche distese e un che di polvere da sparo. È già pieno, rotondo, franco e pulito.
Bei vini quelli di
PODERI ARCANGELO. Il “Primo Angelo” ha note balsamiche, in bocca è elegante, fresco, setoso, iconico. Ma di un gradino sopra ci è parso il “Terra del Lago”: note di albicocca; in bocca è molto piacevole, pregnante.
Fantastica la Vernaccia di
SAN BENEDETTO, anzi direi unica con quelle note verdi suadenti ed eleganti da profumeria. Ha un bell’equilibrio, è piacevolissimo nella sua verticale croccantezza. Pronostico grandi cose.
Di
SIGNANO due Vernacce che rispecchiano l’annata, ma il “Poggiarelli” è un gradino superiore: molto elegante al naso, verde; in bocca l’equilibrio diventerà seta.
Sempre bravi quelli di
TENUTA LA VIGNA, che si presenta con note calde fruttate; in bocca ha un velluto piacevolissimo e fresco.
Di
TENUTA LE CALCINAIE colpisce l’albicocca fresca; in bocca è pieno, con una trama finissima, molto piacevole, come i vini da bere immediatamente.
Anche
TERUZZI ci ha messo la sua mano e il suo savoir faire: il naso ha la fragranza fruttata dell’albicocca; in bocca è filigranoso.
La
TOLLENA ha le note dell’annata, che sono più calde che fresche; in bocca ha un gradevole equilibrio. È ben fatto!
Ed eccoci a un mostro di bravura della nostra predilezione, che non si smentisce mai:
FRATELLI VAGNONI. La complessità del naso spinge persino note di liquirizia nera e prugna. Il sorso è rotondo, pieno. È un abbraccio (come sempre) con un finale fresco e felice.
SONO ANDATI IN SEMIFINALE
FATTORIA DI FUGNANO (bellissima speziatura animale. Questo è una bella sintesi di tutte le note dell’annata) *****
FATTORIA LA TORRE “Acquaiole” (albicocca distesa goduriosa) ****++
FATTORIE MELINI (molto elegante in bocca, sontuoso pregnante) *****
GEOGRAFICO (molto fine, complesso, acidità che ha ancora tanto da dare) ***** GUICCIARDINI STROZZI “Titolato” (croccante, graffiante, molto intenso, vince su persistenza e sapidità) ****++
IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA (ricco, felice, complesso, fresco. C’è tutto) *****
IL PALAGIONE (equilibrato, pregnante, ricco, godurioso) ****++
PANIZZI (filigranoso in cerca di equilibrio) ****+
SAN BENEDETTO (Chanel n. 5) *****
SIGNANO (pieno, scalpitante, ma non ancora in equilibrio) ****+
TENUTA LA VIGNA (balsamico, elegante fresco) ****++
FRATELLI VAGNONI (animale, ricco, pieno) *****
ED ECCO LE FINALI
Al primo posto finisce Il Colombaio di Santa Chiara
al
secondo posto San Benedetto
al
terzo Fattoria Fugnano
accanto a
Fattoria Melini, Vagnoni e Geografico.
Naturalmente è un gioco, dove ogni volta si scoprono delle gran belle novità! Ed è anche un invito ad andare a cercare questi assaggi che, nella campagna struggente di San Gimignano, diventano qualcosa di memorabile.