“Bacco per me ha assunto stranamente le fattezze di Bruno Vespa”. Così sul Messaggero Roberto Gervaso scrive una ode al vino rosé prodotto da Bruno Vespa, che paragona non a un vino ma a un nettare degli Dei. “Bruno caro Bruno come ringraziarti - scherza Gervaso - tu non immagini prima che mi onorassi di un così sublime frizzore quanti afrodisiaci abbia sperimentato per risvegliare gli ardori sopiti”.