Se Il Golosario pensa già di aver scoperto tutto, dopo oltre 30 anni di onorato servizio iniziato proprio nel 1992 in Piemonte, ditegli che sbaglia. Intanto perché in Piemonte nessuno gli segnalerà mai un’eccellenza: né il diretto interessato né il vicino. Riservatezza senza senso, dico io. Però in verità l’amico produttore Dario Natta mi aveva messo in guardia sulla qualità dei caprini della maison che svettano anche alla tavola della Locanda sant’Uffizio. E poi che dire di quei vini assaggiati alla giornata del vino di Golosaria, con un Freisa che ci ha subito colpito. Ma dei vini vi dirò a parte, anche perché le cantine sono due in verità: quella di Alan Bollito che sta a Moncalvo e lavora sotto il marchio Cavatema e quella bio, Tenuta Marengo, della moglie Carla che invece sta a Ponzano, il paese di fronte.
La cascina offre subito un impatto importante, con una bella costruzione rettangolare che guarda un parcheggio e poi il recinto con gli asini, mentre in fondo c’è un
vivaio, sempre della famiglia, dove troverete la mamma di Alan.
Appena entri, sulla destra c’è lo
show room con tutti i prodotti della cascina, nel
banco frigo, i formaggi, i salumi (fanno anche la muletta e una coppa eccezionale) e i vari tagli di carne di razza bovina piemontese.
Poi l’esposizione dei vini, che qui si possono acquistare anche sfusi, direttamente delle cisterne di medie dimensioni che sono in fondo alla sala.
Noi abbiamo cenato lì, con le ampie vetrate che danno fuori, serviti di tutto punto. Detto questo ecco a voi la carne cruda di fassona servita in quattro maniere a seconda della preferenza (con crema di formaggio, con agrumi e arancia candita, con tartufo nero); il
vitello tonnato al giusto rosa sarà perfetto con la sua ricetta antica;
ghiotta l’insalata di bollito di fassona del loro allevamento. A 22 euro potete ordinare il girotondo monferrino che include anche l’insalata russa. Per noi, non poteva mancare il tagliere di formaggi di capra con 6 referenze (a 14 euro), davvero molto buoni, per andare poi sugli
agnolotti al ragù bianco (13 euro),
i
tajarin paglia e fieno con ragù rosso di fassona (12 euro) in alternativa alle lasagnette con carciofi e agli gnocchi cremosi al tartufo nero.
E ora fregatevi le mani perché fra i secondi c’è il
gran bollito con le tre salse (18 euro) iconiche, ma anche la tagliata, i burger e il brasato con contorno.
Si chiude felici con il
bunet, il semifreddo al tiramisù oppure il gelato fiordilatte.
All’uscita non ho resistito dall’acquisto di una torta di nocciole e di alcuni prodotti conosciuti al Golosario. Quanta soddisfazione questa bella sosta.
P.s. dopo la degustazione di inizio aprile dove rilevammo il valore di ben 4 vini di Cascina Valeggia, questa volta abbiamo potuto assaggiare tutta la produzione di entrambe le aziende, per restare colpiti dalle due espressioni di viognier. Molto interessante il
San Quili, un bianco da uve chardonnay e manzoni bianco.
Di Tenuta Marengo sarà una sorpresa il
Piemonte Pinot nero “Ipse” 2019, ma anche la
Barbera d’Asti “Racemus” sempre del
2019.
Notevole la
Barbera d’Asti Cavatema “Detai” 2022 che ha la rosa della Barbera che fa il paio con la
Barbera d’Asti superiore “Ego Sum" 2022 di Tenuta Marengo.
Poi le sorprese che non ti aspetti, a segnare il valore di un terroir capace di esprimere il meglio su tutto E qui le etichette sono quelle di Cavatema-Cascina Valeggia. Il
Monferrato Nebbiolo “Jolet” 2019 è davvero notevole, assaggiato anche nell’
annata 2015 che ha ottenuto il massimo dei voti. Ma che dire anche del
Piemonte Syrah 2021 e addirittura del
Piemonte Cabernet Sauvignon 2019 dalla profondità elegante che non ti aspetti.
Grandissima esperienza, degna di una sosta di enoturismo a 360°.
Cascina Valeggia
strada Casale, 63
Moncalvo (At)
Tel. 0141917253