Il periodo precedente le feste è il più gioioso dell’anno, in cui le famiglie si riuniscono per addobbare la casa con presepi, alberi decorati, ghirlande e candele. Al contrario, quello che viene dopo le feste porta con sé uno spirito malinconico: dopo un mese in cui le nostre case sono state rallegrate dalla presenza degli addobbi natalizi, ora è tempo di togliere tutto e riporre ogni cosa con cura in attesa dell’anno successivo.
E qui nasce la domanda: quando si deve disfare l’albero di Natale?
Non esiste una regola fissa ma solitamente lo si fa dopo l’Epifania, anche se in alcune zone dell’Italia gli abeti natalizi vengono riposti nel giorno della Candelora, il 2 febbraio. Per la Chiesa Cattolica è la festa della presentazione di Gesù al Tempio, quando Giuseppe e Maria, 40 giorni dopo la nascita, portarono Gesù al Tempio di Gerusalemme.
Una volta decisa la data, occorre prendersi un po’ di tempo per rimuovere e riporre gli addobbi con meticolosità.
La prima cosa da fare è scollegare le luci dalla presa di corrente e poi iniziare a togliere gli addobbi più fragili, come il puntale e le palline di vetro, che è meglio avvolgere in fogli di giornale prima di riporle nelle loro scatole originali oppure in una scatola in cartone. Inoltre, non rimuovete gli addobbi a caso, ma seguite un ordine preciso, partendo dai rami più sporgenti verso quelli più interni, per evitare cadute accidentali. Le luci vanno avvolte con cura, magari attorno a un cartoncino, per evitare che si formino dei grovigli difficili da sbrogliare.
A questo punto occorre occuparsi dall’albero: è bene spolverare delicatamente ogni ramo con uno straccio imbevuto in acqua tiepida con qualche goccia di sapone di Marsiglia liquido e ben strizzato e attendere che sia ben asciutto prima di riporlo.