Avevamo già avuto il piacere di assaggiare l'Amaro del Tumusso prima di Golosaria Milano, ma è stato durante la manifestazione, nello stand del progetto Trebbie curato da Studio Mad, che questo prodotto ha davvero spopolato. Un successo meritato per un amaro che racchiude in sé la storia, la natura e la convivialità di un territorio unico. “Il Vallo di Diano è un luogo magico - racconta Vincenzo Fagiolo - dove la natura incontaminata incontra la storia millenaria, creando un'atmosfera di rara bellezza. È questa l'essenza che volevo catturare nell'Amaro del Tumusso”.
L'Amaro del Tumusso è un prodotto artigianale ottenuto dalla macerazione idroalcolica di otto botaniche, sapientemente bilanciate secondo una ricetta segreta. Dopo 21 giorni, la tintura madre al 65% viene affinata in anfore di terracotta fiorentina, un metodo antico che conferisce all'amaro eleganza e morbidezza grazie alla micro-ossigenazione. A questa si aggiunge uno sciroppo di acqua e zucchero di canna grezzo integrale, senza l'aggiunta di aromi artificiali. Il processo si conclude con la filtrazione a carta a caduta e l'imbottigliamento.
Tra le botaniche protagoniste, spiccano il carciofo, uno dei simboli del territorio, e l'elicriso, un fiore dalle note di camomilla e liquirizia, benefico per il fegato e utilizzato fin dall'antichità. Ma l'ingrediente che dona all'Amaro del Tumusso il suo carattere unico è la radice di rafano, tradizionale della cucina lucana, che regala una nota piccante e amaricante sul finale, pulendo il palato e rendendolo un perfetto digestivo.