Un vino che il suo terroir rende rotondo, con una complessità unica, che lo differenzia parecchio dai campioni toscani che lavorano col sangiovese. Qui l’ecotipo si chiama, non a caso, prugnolo gentile e il disciplinare prevede che sia prevalente al 70%. Ora, avremo tempo di entrare nel merito delle uve utilizzate, qui vogliamo soltanto dire che l’annata 2016 è stata di buona soddisfazione, con una serie di campioni che avevano una coerenza fra loro, senza staccarsi troppo dalla cosiddetta tipicità. Un’annata dunque da prendere in considerazione, da acquistare, perché avrete la certezza di impattarvi con un Vino davvero Nobile e Tipico. Ora passiamo ai nostri migliori assaggi che sono stati effettuati alla cieca. E manco farlo apposta, scopro che ad aprire gli assaggi (già con voti alti) era il Vino Nobile di Caterina Dei, che ci ha sempre dato grandi soddisfazioni, anche in annate meno felici. Caterina ha poi dedicato al padre un vino, Il Madonna della Querce (era un 2015), che considero clamoroso. Eccola in foto con la sua bottiglia preziosa, dedicata a un uomo che le ha insegnato tutto e che purtroppo non è più fra noi. Tornando al 2016, il colore rubino trasparente ti porta poi a un ampio bouquet fruttato. Il profumo è prorompente, ampio e ti rincorre in bocca l’amarena e la setosa tannicità. Brava Caterina!
Qualche salto più avanti ed ecco il piacevole Vino Nobile di
Salcheto, che ha quel profumo tipico di ribes, e si mostra elegante. Aveva invece note floreali (un bouquet) il Vino Nobile di un altro leader,
Bindella. Una finezza particolare, con le sue note minerali e l’effluvio di erbe officinali.
Voti sopra la media hanno ottenuto anche
Icario e
Romeo,
Poliziano e
Fattoria del Cerro. Ma siamo solo a metà dei nostri assaggi. Ed eccoci ad apprezzare l’amarena mista a ribes dell’ottimo campione di
Gracciano della Seta. Qui il sorso diventa ancora più complesso, perché senti anche note speziate di caffè e cioccolato. È piacevolmente tannico, allappante, insomma ha tutto per essere incoronato ai vertici dei migliori campioni di quest’anno.
Ma che dire di uno storico produttore della nostra predilezione,
Tenuta Valdipiatta, che presenta il suo campione speziato e piacevolmente rotondo?
Bene anche
Il Molinaccio e
La Combàrbia, che aveva note di confettura, ma poi la freschezza lo portava all'eleganza. Una sorpresa. Non male anche la valutazione che riguarda la
Vecchia Cantina di Montepulciano col suo Nobile 2016 che aveva quella speziatura mista a note animali, rimarcando una solida tipicità. Al campione 120 ci siamo fermati, immaginando di chi fosse. Ma poi, visto il nome, è stata una sorpresa e sarà una new entry del Golosario: è
Lombardo e nella semifinale dei migliori sei campioni arriverà 1°. È un rosso che ha speziature profonde, un bell’esemplare che va in profondità, con note di pelliccia e profumi tipici dei frutti freschi. Un vino ficcante, croccante in bocca. Siamo poi andati a conoscerlo e al banco abbiamo assaggiato anche il Vino Nobile Poggio Saragio 2015 che è il loro vino di punta. Benvenuti sul Golosario!
Andiamo avanti con
La Braccesca, il cui Vino Nobile, da semifinale, aveva profumo molto intenso e profondità unica. Un velluto, caldo, piacevole, intrigante. Ma lo stesso punteggio (ovvero il massimo) lo ha ottenuto una delle nostre cantine del cuore, già Top Hundred e protagonista di Golosaria:
Metinella. Un rosso incisivo che aveva addirittura una nota di zenzero al naso e in bocca un equilibrio spettacolare, quello che desideri da un Vino Nobile. In finale è arrivato terzo.
E che dire de
Le Bertille, altro notevole Vino Nobile, dove la piacevolezza del frutto si sposava con note di cuoio. Sul mio taccuino, senza conoscere il nome ho scritto
“È Lui!”. Nel senso che questo era il prototipo del Vino Nobile come piace a noi, interpretato da un enologo di cui abbiamo la massima stima: Lorenzo Landi.
E prima di terminare, con un altro Vino Nobile 2016 che ci ha stupito ed è arrivato secondo, voglio dire che di voti intorno ai tre asterischi ce n’erano pochi. Il 75% era sui 4 e oltre e questo già dice del buon livello di questa annata. Bene il Vino Nobile di
Podere Casanova, quello di
De' Ricci e quello del
Podere della Bruciata.
Ma ecco la sorpresa di una new entry del Golosario prossimo:
Fanetti. Il suo Vino Nobile aveva addirittura note di fiori di arancio e poi una complessità speziata dove si mescolavano spezie intense (caffè) ai frutti tipici del prugnolo gentile, ovvero il ribes. Che bella soddisfazione!
Ho poi assaggiato le selezioni 2016 ed ha sbaragliato il campo
Tenuta Valdipiatta.
Delle riserve 2015 hanno preso i cinque asterischi ovvero il massimo:
Le Bertille,
Lunadoro e
Carpineto, ancora una volta straordinario.
Fra gli assaggi outsider questo clamoroso de
La Ciarliana 2012, che mi ha dato anche un Rosso di Montepulciano 2017 sugoso e perfetto. Sempre fra i migliori.
Questo è quanto dal vostro inviato da Montepulciano. Per il Brunello di Montalcino ci dobbiamo aggiornare lunedì.