L'arancia è originaria della Cina e del sud-est asiatico. Sarebbe stata importata in Europa solo nel XIV secolo dai marinai portoghesi, anche se alcuni testi romani ne parlano già nel I secolo e quindi forse arrivò prima in Europa via terra. Potrebbero essere vere entrambe le teorie: l’arancia sarebbe giunta in Europa in epoca romana e poi riscoperta diversi secoli dopo dai marinai portoghesi.
L'arancia è l'agrume più coltivato al mondo e ne esistono centinaia di varietà differenti. Le arance hanno una scorza esterna più o meno spessa e ruvida chiamata pericarpo, mentre la parte interna si chiama endocarpo ed è suddivisa in spicchi.
Generalmente vengono divise in due grandi categorie, le bionde (ovale, biondo comune, navelina, washington navel, ecc.) e le rosse (moro, tarocco, sanguinello), differenziate sulla base del colore della polpa. Oltre a queste, troviamo le “arance da spremuta”, dalla buccia più sottile ma estremamente succose e dolcissime, e le “arance da tavola”, più grosse, dalla buccia carnosa, generalmente meno succose, ma altrettanto gustose e dolci.
Le arance italiane presenti sul mercato di gennaio e febbraio appartengono in gran parte alle cultivar “Tarocco” e “Washington Navel”. Le prime (“sanguigne”) sono prodotte principalmente nella Sicilia orientale e maturano da metà dicembre a marzo. Hanno un peso medio di circa 150 grammi, forma rotonda, buccia sottile e polpa senza semi che a completa maturazione raggiunge un colore rosso vivo. Vengono principalmente utilizzate per spremute e consumate al naturale. Le arance appartenenti alla varietà “Washington Navel” sono arance bionde prodotte in gran parte nella zona di Ribera, in provincia di Agrigento. Esse iniziano a maturare tra la fine di novembre e i primi di dicembre e resistono sulla pianta anche fino a marzo. Le arance appartenenti a questa cultivar sono di pezzatura medio-grossa (150-250 grammi) e presentano all’estremità inferiore un ombelico (navel).
Al momento dell'acquisto si devono preferire le arance non trattate e scegliere quelle più pesanti, dalla scorza tesa e ben aderente alla polpa. Occorre prestare attenzione anche al picciolo: se è verde significa che il frutto è fresco. Una buona arancia si distingue anche per il profumo molto intenso e aromatico.
Per il consumo quotidiano si possono tenere fuori frigo nel punto meno caldo della cucina per evitare che appassiscano velocemente. Qualora la quantità acquistata sia elevata, vanno mantenute in luogo fresco, per esempio in un angolo del balcone, purché al riparo dalle correnti di aria e dal gelo; non è il caso di metterle in frigorifero. Meglio non ammassarle una sull'altra per evitare ammaccature.
L'arancia è una preziosa alleata della salute: è ricca di vitamine (specialmente la C, utile a rafforzare il sistema immunitario e combattere le malattie da raffreddamento tipiche della stagione invernale), è un ottimo antiossidante, è utile per stimolare l'attività cerebrale, favorire la digestione, alleviare i dolori di stomaco, depurare l'organismo ed assicurare un effetto calmante. Insomma, è un vero concentrato di benessere, pertanto è utile mangiarne in abbondanza. Ma sappiamo quali usi farne?
L'uso più comune delle arance è quello di consumarle come frutta fresca, al naturale, e soprattutto sotto forma di spremuta: in quest'ultimo caso è preferibile consumare la spremuta appena fatta senza filtrarla, per non perdere le sue proprietà nutritive.
Ci sono però tanti modi per utilizzarle in cucina in preparazioni dolci e salate, per marmellate e gelatine e pure per sgrassare ed aromatizzare carne e pesce.
La scorza si utilizza per dare profumo a diverse pietanze e per preparare oli essenziali; quella candita trova un largo impiego in pasticceria. L'arancia è presente anche nella preparazione di liquori come Cointreau, Gran Marnier, Aurum e Curaçao.
Ecco qualche ricetta del Golosario per realizzare dei piatti sfiziosi a base di arance: