Aspiranti agricoltori, vini-rifugio e la socialità al tempo della Fase 2

23.04.2020

Attori, operai e pensionati. Sono alcune delle figure che hanno inviato la propria candidatura per salvare la raccolta di mirtilli, kiwi e pere nel Torinese. 250 referenze che da mercoledì scorso, appaiono sul sito di Coldiretti, a disposizione dei coltivatori che ne hanno bisogno. "Abbiamo ricevuto molte candidature di persone distanti dal mondo agricolo" spiega sul Corriere il direttore di Coldiretti Torino, Michele Mellano. Tuttavia, la stagione della raccolta degli ortaggi e della frutta, quella più bisognosa di forza lavoro, inizierà verso giugno. Troppo tardi per chi, essendo rimasto senza stipendio, cerca con urgenza il modo di sbarcare il lunario. @ "Amarone e Barolo. I vini-rifugio che sfidano la crisi". Su La Stampa di oggi è da leggere l'intervista a Sara Repetto, promotrice di vini avvezza alle trasferte che ora dalla sua casa di Gavi vende bottiglie anche nel Wuhan. E dice: "Dietro ai vitigni autoctoni ci sono storie umane che affascinano (...) Il vino è sinonimo di rapporti umani, spero di tornare a brindare con i clienti come prima". @ E di vino parla anche Paolo Massobrio, che su TuttiGusti de La Stampa.it racconta i vini prodotti a Morro d'Alba dalla famiglia Marotti Campi. @ Come cambia la socialità nella Fase 2? In vista della riapertura del 4 maggio, QN spiega quali saranno le relazioni consentite e in quali modalità: saranno possibili le visite ai famigliari con l'obbligo di guanti e mascherine; tornerà lecito recarsi a casa di amici per cena, ma è fortemente sconsigliato organizzare party con molti invitati; tra i giovani saranno consentite uscite al massimo in due e gli spostamenti tra Comuni saranno consentiti solo in base al livello dei contagi. @ A rischio centinaia di forme invendute di Strachitunt. In Val Taleggio vengono bloccate le produzioni del formaggio orobico e i casari cercano soluzioni per contenere le perdite economiche, con il rischio di dover buttare 300 forme delle 900 conservate nei magazzini di stagionatura. "La situazione è davvero critica - spiega il presidente del Consorzio di Tutela Alvaro Ravasio - Siamo aperti a donarlo anche a chi ne ha bisogno, ma meno forme vendiamo,  meno probabilità abbiamo di poter continuare a pagare il latte che stiamo ritirando dagli allevatori al prezzo convenuto". Quindi la richiesta di un sostegno reale da parte del Governo.

 

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