Proseguono le degustazioni settimanali, con la scoperta di nuovi produttori e la conferma degli storici, alcuni dei quali rivedremo a novembre sul palco di Golosaria. Quest’anno la nostra selezione dei Top Hundred sarà particolarmente ricca, ma c’è ancora da aspettare un paio di mesi prima di conoscerla.
Che bella scoperta questa azienda biologica in un territorio che segna il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia come si legge già nei vitigni presenti: merlot, cabernet, glera. A questi negli anni si sono aggiunte le viti "Piwi" che oggi costituiscono parte del futuro dell'azienda che insieme ad altre cantine friulane, trentine e venete ha costituito la rete Resistenti Nicola Biasi. Molto convincente il Prosecco Extra Dry, con i profumi di polpa di mela e biancospino. In bocca il sorso è cremoso, fresco con una punta di sapidità.
Il Venezia Giulia Bianco “M’ama” 2023 nasce da uve soreli 50% e sauvignon kretos 50%. Di colore paglierino al naso esalta le note aromatiche di basilico. In bocca spinge la parte amaricante.
Il Venezia Giulia Bianco “Soffio” 2022, da uve soreli in purezza, ha colore tendente all'oro e naso più caldo, con l'esaltazione della frutta gialla. In bocca è molto interessante: tannico, minerale. I rossi sono una dimostrazione della qualità di questa cantina.
Il Friuli Merlot 2021 ha naso sontuoso con profumi di sottobosco, note balsamiche e una speziatura nobile d'incenso. In bocca il sorso è pieno, lungo con il tannino ben espresso.
Il Friuli Cabernet Franc 2021 esalta al massimo le note verdi (peperone) e la speziatura (sandalo) del cabernet. Non delude in bocca con un sorso armonico, intenso, pieno. Una gran bella scoperta!
La Fattoria di Piazzano è la dimora della famiglia Bettarini, impegnata nella produzione di vini d’eccellenza grazie ai vigneti coltivati nei 60 ettari a disposizione con un occhio di riguardo per l’ambiente, reso evidente dalla riduzione dell’uso di fertilizzanti e altri prodotti chimici in vigna. Delle loro produzioni abbiamo apprezzato particolarmente il Chianti, tra i migliori alle Anteprime Toscane del febbraio 2024.
Al riassaggio di questa nostra sessione di degustazione, abbiamo apprezzato invece il Toscana Colombana “Fruttidoro” 2022, dalle omonime uve autoctone: si presenta di colore oro brillante, ha naso di miele, erbe amare e una lunga nota aromatica. In bocca è un vino fresco, immediato, con la sapidità che lo marca come una firma.
Interessanti anche i due rossi: il Toscana Colorino 2018, con naso selvatico e tannino marcato e il Toscana Rosso “Blendi” 2019 che invece ha la marmellata di prugne, la speziatura e un sorso sottile. Davvero interessante questa cantina, che opera con la consulenza del gruppo Matura di Attilio Pagli.
Siamo in una delle cantine di riferimento nell'ambito della viticoltura abruzzese che premiammo con il Top Hundred nel 2019 per il Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini Riserva “Inferi” 2015.
Oggi riassaggiamo parte dell'ampia produzione a partire dal Metodo Classico, da uve chardonnay e pinot nero. Di colore oro, vanta un profumo elegante, con i fiori e la frutta tropicale. La stessa eleganza si ritrova anche in bocca, con una bolla fine e un sorso intenso con la freschezza che rimane a lungo sul palato.
L'Abruzzo Pecorino 2023 tira fuori l'anima citrina, dolce, del vitigno, con un naso di limone candito, caramellina. In bocca è diretto, immediato, con acidità marcata e un finale amaricante.
Il Trebbiano D’Abruzzo “Anima” 2023 rappresenta per noi il grande bianco. Al naso c'è tutto: la frutta, il pepe bianco e gli idrocarburi. In bocca è leggermente tannico, diretto, lungo e sapido.
Il Trebbiano D’Abruzzo “Altare” 2022 al naso ha gli stessi idrocarburi, ma la parte fruttata viene sostituita dai cereali e dal miele. In bocca è più fine, rotondo.
Questa cantina fin dagli anni Ottanta è un baluardo della viticoltura irpina con circa 25 ettari di vigneto nel cuore della Docg Taurasi.
Partiamo però dai bianchi: l'Irpinia Coda di Volpe 2022 punta sulla finezza, con i fiori di primavera e la liquirizia fresca che si sente anche in bocca, dove si rivela notevole intensità ed equilibrio. L'Irpinia Rosato 2022 da uve aglianico in purezza si presenta con un bel colore pastello, tenue, al naso spicca la nota floreale, in bocca è di buona intensità pregnante.
Passando ai rossi, ecco l'Irpinia Aglianico “Cinque Querce” 2020 che spicca per la freschezza olfattiva, con la menta e le erbe balsamiche. In bocca immediatamente esalta la stessa freschezza che lascia poi spazio alla frutta e al tannino.
L' Irpinia Aglianico “Ischia Piana” 2020 è più profondo, verticale, con naso subito sulfureo che poi si apre al caffé verde e alla radice di liquirizia. In bocca il tannino ne sottolinea la persistenza.
Il Taurasi mostra la potenza di questo vino. Lo fa con il “Renonno” 2018 e il suo naso che oscilla tra la frutta sotto spirito e la resina e un sorso caldo, intenso.
Il Taurasi “Vigna Cinque Querce” 2017 invece esalta la parte balsamica che percorre come un soffio fresco il cuoio e il cioccolato. In bocca non si smentisce: c'è la grandezza di un sorso caldo, pieno, con il giusto tannino. Non a caso è stato Top Hundred per ben due volte.
Decisamente interessanti le referenze presentate da questa cantina calabrese che premiammo nel 2016 per lo Zibibbo Passito “Alchimia” 2015.
In questo caso andiamo ad assaggiare lo Zibibbo Calabria Bianco 2023: piacevole il profumo di pera bianca e salvia, con la parte aromatica del vitigno che si esprime in modo scalare. In bocca è un vino gradevole, con acidità ben presente e la nota amaricante che resta contenuta.
Applausi (rara avis) per l'Orange non filtrato 2023 sempre da uve zibibbo. Dal color buccia di cipolla, ha naso di arancia con una speziatura di cannella e pepe, in bocca è pieno di buona acidità, con una trama tannica che avvolge il palato.
Tra gli altri assaggi, lo Spumante Brut “Sei Bollissima” è un progetto interessante di Corte San Pietro di Moasca (At) che propone questo metodo charmat allegro fin dalla bella etichetta. Nel bicchiere uno spumante ricco, dal colore paglierino e naso diretto, citrino, franco. In bocca la freschezza è dominante, per un vino che punta sull'immediatezza invece che sulla persistenza.