Nell’articolo di Avvenire pubblicato oggi Paolo Massobrio ha parlato di agromafie, il cui giro d'affari è aumentato del 30% rispetto al 2017. La malavita, che sempre più si occupa di agricoltura, produzione, trasformazione e ristorazione, oltre a distruggere l’imprenditoria onesta, mina la qualità e la sicurezza dei prodotti.
Di questo si è discusso a Treviso nel convegno “Il consumo consapevole come metodo di lotta alle agromafie", dove è stata messa in evidenza la fragilità del mondo agricolo che spesso ha problemi di liquidità finanziaria e poche armi per combattere la malavita. La corruzione erode l’impresa e subito dopo anche la qualità stessa del prodotto.
Quindi Massobrio si chiede: cosa servirebbe? Sicuramente un cambio di mentalità, che tuttavia non è sufficiente se non è sostenuto da una legislazione che imponga trasparenza su tutta la filiera e che difenda e supporti l'uomo e il lavoratore onesto.
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