Oggi su Avvenire, Paolo Massobrio riflette sulla direttiva dell’Unione Europea per la “riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” facendoci notare l’aspetto demagogico, un po’ allarmistico e semplificatorio della battaglia mediatica incondizionata alle bottigliette in Pet che valsero il Premio Nobel per la chimica nel 1963 a Giulio Natta.
L’autore infatti ci invita infatti a considerare che al momento non è possibile sostituire interamente la plastica con il vetro, materiale non sicuro che può causare incidenti anche gravi, o con le più ecologiche borracce, il cui riutilizzo continuo potrebbe avere conseguenze sanitarie per la diffusione di batteri, e che i prodotti che contengono plastica, e sono quindi responsabili di inquinamento sono numerosi, dai prenumatci ai vestiti.
In parte la soluzione già individuata dall’Ue è nel riciclo del materiale e sarebbe di grande utilità, invece di fermarsi alla battaglia contro un solo prodotto colpevole, che le Istituzioni iniziassero a incentivare di più i comportamenti virtuosi.
Per leggere l'articolo completo clicca qui