Oggi su Avvenire Paolo Massobrio affronta un tema attualissimo: la siccità che minaccia i raccolti.
Non è un problema nuovo, in passato i contadini si recavano in chiesa a pregare per invocare la pioggia; oggi, che è venuta meno la fede nella Provvidenza, le Regioni chiedono lo stato di calamità. Inoltre la congiuntura aggiunge altre preoccupazioni con una pandemia che non è terminata, una guerra alle porte in corso, una crisi energetica e il rischio incendi che, in estate, è sempre in agguato.
Occorre riflettere, sostiene Massobrio, poiché a rischiare è l’intero comparto alimentare e l’Italia è il Paese che, in tutta Europa, consuma e spreca più acqua e non può più permettersi la politica “della cicala” che rimanda il problema. Quindi è necessario mettere in campo una strategia per il futuro, non limitandosi a tappare le falle durante l’emergenza.
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