Aziende rampanti d'Italia e il saluto al Girarrosto

13.03.2017

Su il Corriere della Sera (Economia) un servizio dedicato al Gruppo Campari e alla sua scalata del mercato dei prodotti alcolici fatta grazie a una campagna acquisti e innovazione che non si è mai fermata. Dal 1860, invenzione del bitter, fino al 2016 con l’acquisto del Grand Marnier. @ E tra le aziende italiane del comparto alimentare che non temono la competizione c’è anche la Venchi di Torino che punta sui giovani “figli della crisi” e pieni di buona volontà e sui negozi monomarca aperti all’estero. Su La Stampa di oggi un’intervista all’ad e presidente Daniele Ferrero. @ Sempre a proposito di giovani che non temono le sfide sullo stesso quotidiano Marco Moretti racconta la nuova tendenza giovanile di affrontare un viaggio da soli in giovane età per formare il carattere. @ Sul Corriere della Sera invece la storia del cinquantaseienne Corradino Rizza di Noto che ha saputo reinventarsi da venditore ambulante di frutta a folcloristica guida turistica per gli stranieri che arrivano nella sua città. @ Risalendo verso Milano si parla poi dell’iniziativa delle Cesarine, la rete di cuochi domestici non professionisti che fanno assaggiare i piatti della cucina milanese nelle loro case ai turisti interessati, ma nonostante la competizione continuano ad aver successo ristoranti storici di Milano come il Girarrosto di Corso Venezia, dove hanno mangiato tanti vip, e le cui titolari, le sorelle Michi, hanno deciso di chiudere “in piedi” con serenità e orgoglio dopo tanti anni di gloriosa attività. Sul Corriere della Sera il saluto di Roberta Schira. @ Il primo whisky italiano? Arriva dalla Val Venosta, precisamente da Glorenza (Bolzano), dove la famiglia di distillatori Ebensperger ha dato vita alla Distilleria Puni, la prima a produrre un whisky totalmente italiano, caratterizzato dall’uso di grano, segale locali e di soli cereali freschi. (La Stampa) Un prodotto d’eccellenza, da scoprire anche su ilGolosario 2017. @ Da leggere sul Fatto Quotidiano anche la storia dell’Amaro Partigiano, un progetto “sociale di autoproduzione e di creazione di lavoro etico” lanciato dalle associazioni Anpi e degli archivi dedicati alla Resistenza di Fosdinovo in collaborazione con gli operai della Rimaflow di Trezzano sul Naviglio, lavoratori che quattro anni fa hanno occupato i locali abbandonati della ex azienda Maflow creando una cittadella con laboratori artigiani in cui si produce anche il “Rimoncello”. E che ora, grazie all’Amaro della Resistenza, punta a diventare un liquorificio sociale. @ Curare le patologie dell'organismo con gli effetti positivi del contatto con la natura? E' possibile. Succede nella valle del Natisone, in provincia di Udine, stata scelta come stazione terapeutica per curare i pazienti affetti da problemi respiratori. Lo spiega su Libero di sabato Valentina Princic

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