50mila euro per oltre 150 bottiglie antiche di Barolo. E’ il “bottino” dell’asta benefica andata in scena al castello di Barolo, dove la bottiglia più cara, un Barolo Monfortino del 1926 firmato da Giacomo Conterno, è stato venduto per 4.400 euro a una giovane studentessa taiwanese di “3IC”, il nuovo Centro Studi internazionale su vino e cibo avviato nel paese langarolo. (La Stampa) @ Il Metodo Classico di casa La Versa torna protagonista sullo scenario nazionale. A farsi portavoce del riscatto è Emanuele Bottiroli, che su QN racconta il ritorno dell’azienda riavviata dalla cordata Terre d’Oltrepò e Cavit, che ora “Guarda al futuro con uno staff giovane e preparato, animato dalla voglia di un ritorno in grande stile nel canale horeca”. @ Vezzolano custodisce il segreto delle mele ritrovate. Su La Stampa di oggi Selma Chiosso scrive delle mele dell’Abbazia di Vezzolano, 24 varietà riscoperte dal chierese Luigi Dorella, un “alfiere del paesaggio monferrino” che all’età di 86 anni cura ancora personalmente il suo antico frutteto. @ Partito che vai, pizza che trovi. E’ tutto da leggere, su La Verità di sabato, l’affondo di Morello Pecchioli sulla storia della pizza. Un piatto identitario della nostra tradizione diffusosi in Italia dopo che la regina Margherita assaggiò a Napoli l’impasto tricolore con mozzarella, pomodoro e basilico. E che è amato nelle sue molteplici varianti anche dagli esponenti politici protagonisti dell’attualità: da Matteo Salvini, che la prepara in casa, a Luigi DI Maio, che preferisce quella tradizionale, fino a Silvio Berlusconi, che non disdegna la pizza al taglio. Tra i suoi “detrattori” figura invece lo scrittore Carlo Collodi, che aveva un debole per la panzanella e definì “sudiciume” l’impasto partenopeo.