Doppia visita a Bielmonte nell’Oasi Zegna a 1.450 metri di altitudine. Doppia perché nel medesimo luogo ci siamo stati sia Paolo Massobrio sia Arnaldo Cartotto (il giorno dopo). Davanti a noi uno stupendo panorama con il Monte Rosa sullo sfondo; in primo piano un bel laghetto artificiale inserito perfettamente nell’ambiente dove le mucche al pascolo completano un quadro che trasmette serenità e bellezza.
Nell’
alpeggio, che è una cellula dell’Ecomuseo del Biellese, nei mesi estivi gli animali vivono all’aperto senza alcuna forma di ricovero e questo consente di migliorare sia la qualità del terreno sia quella del latte. In questo contesto si trova l’
agriturismo Alpe Moncerchio, gestito dalla famiglia
Ferrero, raggiungibile con una passeggiata di circa mezz’ora con partenza dalla località Bocchetto Sessera oppure da Bielmonte prendendo la seggiovia del Monte Marca e scendendo in pochi minuti all’alpe.
L’azienda agricola ha una cinquantina di mucche di razza Pezzata Rossa d’Oropa e produce
formaggi adatti alla stagionatura come le tome e il maccagno (eccezionali quelli stagionati) e prodotti freschi quali yogurt bianco intero, primo sale e ricotta oltre al burro.
Tra i
salumi si trovano gli insaccati di toro, capra e maiale, la mocetta, la pancetta e il lardo. Qui si può vivere l’esperienza della vita d’alpeggio, accompagnare le mucche al pascolo, assistere alla mungitura e alla lavorazione del latte.
L’agriturismo dispone di
4 camere con bagno per un totale di 14 posti letto, una terrazza panoramica, un’
aula didattica, una
sala ristorante e un
ampio spazio all’aperto dove pranzare nella stagione estiva. Qui ci accomodiamo, all’ombra e al fresco in una bellissima giornata di questa calda estate. Sul tavolo c’è già il menu da cui si può scegliere una serie di antipasti freddi (vitello tonnato, giardiniera, riso venere con caprino, menta e pomodorini, tartare di toro con hummus di barbabietola) oppure caldi (flan di melanzane con pomodorini e basilico, zucchine ripiene, flan di peperoni con bagna cauda, scrigno di cipolle e gorgonzola); vi sono poi i
taglieri di formaggi (per Paolo Massobrio sei assaggi davvero interessanti)
e salumi, alcuni tipi di polenta concia e i secondi a base di carne serviti con polenta ed erbette (brasato al Nebbiolo, ossobuco ai funghi, capra stufata e cinghiale).
Per Massobrio una capra stufata fatta come si deve e la polenta concia.
La scelta del
dessert è clamorosa, perché l’offerta dei dolci, una dozzina e tutti fatti in casa, da sola vale la visita.
Complimenti a Michael, Alice e Luca che curano l’allevamento, l’agriturismo e la sala ristorante, a Morena in cucina e a Giovanna che con lei prepara i dolci e, infine, ai ragazzi addetti al servizio, gentili, attenti e rapidi. Una bella squadra. Non c’era Giada, la responsabile della struttura, perché impegnata “Al Maneggio”, sempre a Bielmonte, per l’avvio di una nuova attività legata al mondo dei cavalli con annesso un Ristobar.
Abbiamo bevuto molto bene, con alcune etichette top del territorio fra i Nebbioli del Nord e un paio di bianchi Valdostani.
P.s. Il mio viaggio di due giorni è tuttavia iniziato dalla visita spettacolare al museo della Fondazione Zegna a Trivero (vale la pena e se a guidarlo ci sarà Linda Angeli, sarete felici dell’esauriente spiegazione). Ho dormito all’
Hotel Bucaneve di Bielmonte, davanti a un panorama pazzesco (anche la cucina merita ma di questo ci parlerà Arnaldo quanto prima) e infine una camminata in Valle Sessera, che è uno spettacolo.
Agriturismo Alpe Moncerchio
regione Bielmonte, 1
Bielmonte (BI)
tel. 339 7289682
info@alpemoncerchio.it
https://alpemoncerchio.it/
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