Da Bologna parte una ciclovia che porta verso il mare, attraversando territori ricchi di storia, aziende agricole, un sistema unico di corsi d’acqua e oasi naturali o derivanti dalle casse di espansione delle bonifiche. Una ciclovia il cui nome già rende l’idea del territorio dove è stata realizzata: la Ciclovia delle Paludi Bolognesi. E proprio questo territorio è stato scelto da Bike&Wine Press, il format ideato da Andrea Guolo e Giambattista Marchetto per portare i giornalisti in e-bike alla scoperta dell’Italia vitivinicola, per la sua seconda edizione, che si è tenuta domenica 5 settembre lungo la ciclovia in un percorso ad anello con partenza da Castenaso, pedalata fino ad Argenta e poi rientro a Castenaso. L’evento è stato realizzato con la magistrale organizzazione di Fiab Castenaso Tribù Indigena Aps (Federazione italiana ambiente bici) all’interno del programma della manifestazione Fatti Strada, quarto appuntamento del progetto “Alti e Bassi, dalla collina alla pianura”, promosso dalla Città Metropolitana di Bologna con la partecipazione dei Comuni di Castenaso, Budrio, Medicina, Minerbio, Molinella, San Lazzaro di Savena. E con i patrocini del Consorzio di Bonifica Renana e di Arga, associazione dei giornalisti specializzati in agricoltura, alimentazione e ambiente.
Erano tre i giornalisti in pista, anzi in ciclovia, accompagnati lungo il percorso dai volontari di Fiab con tanto di auto ammiraglia. Oltre a Guolo (segretario di Arga Interregionale e firma di Milano Finanza, Corriere Vinicolo, The Drinks Business e altre testate) e Marchetto (direttore di Vinonews24 e firma de Il Sole 24 Ore, Il Gazzettino e altre testate), si è cimentato con la bicicletta a pedalata assistita, per un percorso complessivo di 95 km, il collega
Alessandro Maresca, redattore di Terra e Vita e tesoriere di Arga Interregionale.
Coerentemente con il nome del format
Bike&Wine Press – che ha debuttato a fine aprile con un tour da Bologna a Orbetello attraverso le principali denominazioni toscane e che si sta ripetendo proprio in queste ore nelle Marche – anche la spedizione nel territorio compreso tra le province di Bologna e Ferrara (con uno sconfinamento di poche centinaia di metri anche su quella di Ravenna) ha visto come protagonista il vino. Le due cantine presenti sul territorio, e di cui i ciclogiornalisti hanno degustato i prodotti, sono infatti la Mirco Mariotti ad Argenta e Mingazzini a Medicina. E si tratta di due realtà molto diverse, che interpretano perfettamente i due mondi inseriti nel territorio della ciclovia: quello delle “Basse” e del delta del Po nel caso di Mariotti, mentre nel caso di Mingazzini l’orientamento produttivo è decisamente rivolto alle tipicità romagnole.
Mirco Mariotti è un punto di riferimento per la valorizzazione dei vini del territorio ferrarese, costituito da una pianura che nell’Ottocento era ancora in buona parte coperta da valli e paludi e che è situato a pochi metri sopra il livello del mare, per cui non poteva certo dirsi vocato alla viticoltura e alla produzione del vino. Eppure la vite e il vino erano presupposti importanti e necessari, fin dall’antichità, del sistema agrario ferrarese. Oltre al Fortana, che fa la parte del leone nella produzione della sua cantina, Mariotti produce due etichette che sono state l’oggetto del tasting con i giornalisti: il bianco dell’Emilia Igp Passo Morgone e il rarissimo Famoso (1.500 bottiglie), ricavato da un vitigno situato sotto l’argine del Reno a Consandolo (Ferrara). Sono questi i cru del “terroir Ferrara” che da sempre stanno a cuore alla famiglia Mariotti. Tra i promotori della doc Bosco Eliceo, ottenuta nel 1989 – una delle poche doc italiane basate sulla coltivazione delle vigne a piede franco, essendo il territorio sabbioso e quindi non attaccabile dalla filossera – compare infatti Giorgio Mariotti, padre di Mirco, il quale a partire dal 1998 decise di vinificare direttamente le uve di vigneti particolarmente vocati, tra i quali la vigna del "Fondo Luogaccio”, a San Giuseppe di Comacchio, area tipica dell’autoctona Fortana, localmente nota come Uva d’Oro.
Cantina Mingazzini è invece una delle realtà più importanti della provincia di Bologna per capacità di imbottigliamento, effettuate anche per altri produttori, ma sta sempre più cercando di valorizzare i propri vini, come dimostrano i punteggi riconosciuti dalle guide nazionali e internazionali. Tra questi c’è anche una medaglia di bronzo al Decanter World Wine Award 2019 per il suo Aljmede Cabernet Sauvignon Rubicone IGT annata 2018. E uno dei suoi prodotti di punta, degustati durante il tasting speciale che si è tenuto all’Oasi del Quadrone nel territorio comunale di Medicina, è l’Albana Secco “Cinquantacinque”. La crescita negli ultimi anni è stata costante: l’azienda partiva da 120mila bottiglie nel 2013, è cresciuta fino a 480mila bottiglie e ora punta a raggiungere quota 900mila. Tra le sue etichette compaiono anche l’Albana passito “Cinquantacinque” e la bollicina “Polarjs” spumante extra dry base Pignoletto.
Una curiosità: i nomi dei vini prodotti da Mingazzini sono legati alle stelle, e la ragione è territoriale: a Medicina si trova infatti uno degli osservatori astronomici più importanti a livello internazionale nello studio dell’universo ovvero la Stazione Radioastronomica di Medicina con il Radiotelescopio "Croce del Nord" che è tra i più grandi radiotelescopi di transito del mondo.
Oltre ai vini, i ciclogiornalisti hanno potuto visitare il celebre
Museo della Bonifica presso l’impianto di Saiarino di Argenta (Consorzio della Bonifica Renana), ammirando le sei imponenti idrovore del primo ‘900 nell’edificio che fu inaugurato nel 1925 da Vittorio Emanuele III, e lungo il percorso hanno visitato anche un b&b,
L’Alberone (a Budrio), che peraltro ha ospitato il tasting di Mariotti e che intende sempre più puntare sui cicloturisti come clientela di riferimento. A pranzo, hanno tenuto banco le specialità delle valli preparate dall'Agriturismo Vallesanta di Argenta.
Tra i momenti più importanti della giornata ciclistica i due incontri con le autorità dei Comuni di Castenaso e Budrio, alla presenza di entrambi i sindaci (Carlo Gubellini per Castenaso e Maurizio Mazzanti per Budrio) con tanto di fascia tricolore per le foto di rito. Infine, a Budrio, è stata presentata in anteprima per la stampa di Bike&Wine Food la nuova sede dell’info point turistico (a cura della Pro Loco) ricavato all’interno delle Torri dell’Acqua al termine di un mirabile progetto di recupero.
Come detto, i ciclogiornalisti Guolo-Marchetto (accompagnati nell’avventura dal collega Andrea Cuomo) proprio in queste ore stanno chiudendo il terzo capitolo del format che ha visto il tour spostarsi questa volta tra le cantine marchigiane per raccontare la ripartenza di un comparto strategico quale è l’enoturismo. L’iniziativa, sostenuta da
Food Brand Marche con la partnership di Assosport e il patrocinio di Fiab e Unarga-Fnsi, ha preso il via martedì scorso da Urbino e terminerà oggi a Senigallia, dopo aver attraversato tutte le principali denominazioni della regione tutelate dal Consorzio Vini Piceni e dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini - IMT.
Di seguito alcune foto delle tappe.