Un’evoluzione annunciata, che ha reso l’e-commerce - ovvero il “commercio virtuale” - una pratica sempre più amata dai consumatori. Secondo l’osservatorio e-commerce Netcomm-Politecnico di Milano, le vendite online sono aumentate del 16% rispetto al 2014 e sono 11,1milioni gli italiani che acquistano online almeno una volta ogni tre mesi, arrivando a spendere fino a 89 euro. “Il paniere italiano si sta conformando a quello degli altri mercati europei - spiega il direttore dell’osservatorio Riccardo Mangiaracina - e tra i settori con maggiori performance si confermano il turismo (+14%), l’informatica e i generi alimentari”. Tanto che i giganti delle vendite hanno iniziato a corteggiare anche i piccoli produttori con iniziative che hanno riguardato le botteghe del made in Italy ma anche accordi con le categorie di settore. (Corriere della Sera) A dimostrazione di questa tendenza il portale di ARTIMONDO, che da due anni mette a disposizione tutti i prodotti dei piccoli produttori del food ma anche del legno e di tutto il mondo artigianale, che da 20 anni si ritrova a Milano a inizio dicembre per Artigiano in Fiera. Per visitarlo: www.artimondo.it @ Si chiama “binge drinking” ed indica il consumo di sei o più bicchieri di alcol in un’unica sera, specialmente nel weekend. Questo il nome del fenomeno che, secondo le ricerche Espad che hanno coinvolto 40 Paesi europei, riguarda sempre più spesso gli adolescenti, che sentono la necessità di trovare modi alternativi per divertirsi o “anestetizzare” la tristezza. Secondo i dati, nell’ultimo anno 2 milioni di studenti hanno bevuto almeno una volta alcol, mentre il 55% lo ha fatto almeno 10 volte e per circa 500mila di loro il consumo è stato anche più assiduo. Uno scenario preoccupante, dove anche gli esperti raccomandano: “Zero alcol per i minori, il cui corpo non presenta ancora l’enzima in grado di metabolizzare l’alcol.” (La Stampa) @ Dal consumo eccessivo di bevande alcoliche all’esempio positivo delle “lezioni di bicicletta” nelle scuole elementari. L’iniziativa arriva da Washington, negli Stati Uniti, dove le scuole elementari hanno recentemente introdotto nel programma scolastico, al posto delle ore di ginnastica, vere e proprie lezioni di ciclismo. Il dipartimento scolastico ha già messo a disposizione 600 bici blu, di cui 300 comprate con i fondi statali e altre 300 donate da volontari, ma l’obiettivo è arrivare a 1000. Intanto, anche in Italia c’è già chi cerca di fare la stessa cosa, convincendo i genitori a portare i figli a scuola in bicicletta o cercando di spiegare ai bambini perché andare in bici fa bene. (Repubblica)