Chi ricorda ancora La Via Romana, prestigiosa meta gourmet a Bordighera negli anni 2000? Dalla sua chiusura la grande ristorazione a Bordighera non ha più trovato casa. Il brillante patron di quel locale prestigioso, Romolo, ha ormai preferito riproporre la sua cucina in una versione più turistica anche se pur sempre di un certo livello. La ristorazione sembra seguire quel lento declino che questa importante cittadina balneare sta subendo. I prestigiosi palazzi, i lussuosi hotel, meta nel passato della nobiltà dell'Europa che contava a partire dagli inglesi che la scoprirono e la resero scintillante, paiono un po’ invecchiati e demodé, un nuovo turismo la sta trasformando e la ristorazione pare adattarsi alla nuova realtà. Non più cucina raffinata ed esclusiva ma riscoperta della tradizione locale, derivante dalle materie prime che pescatori, contadini e pastori traevano dalla loro vita quotidiana.
Non tutto il male viene per nuocere. Locali estremamente interessanti stanno cercando di nobilitare la cucina povera ma gustosa delle loro madri e nonne ridando dignità e contemporaneità a una cultura del cibo fatta di materie prime semplici ma tanto fresche, genuine e gustose da creare una nuova autentica scuola ligure originale e attuale. Non si può non citare chi forse ha iniziato e dato lustro a questa tendenza anni fa, l'ormai storico e famoso Magiargè. Anche A Scibretta, nel borgo vecchio di Bordighera Alta, questa sì rifiorita e impreziosita dal turismo moderno dopo che il grande Monet ne aveva colto la dolce e selvaggia bellezza nell'Ottocento, appartiene a pieno diritto a questa schiera.
Piero in cucina e Patrizia in sala hanno voluto fare una cucina di stretta tradizione, quasi di casa se dobbiamo credere a quanto Piero afferma attribuendo la derivazione dei suoi piatti solo agli insegnamenti e alla rilettura delle ricette della mamma. Niente stage in prestigiosi ristoranti stellati, nessuna discutibile rivisitazione, nessun audace e incomprensibile abbinamento, Piero cerca di ripetere, con la sua sapienza innata, quanto aveva conosciuto e assaporato nella sua adolescenza e sceglie con rigorosa selezione quelle materie prime che crescono e vivono nel territorio per trasformarle con tecnica sicura in piatti schietti, puliti e gustosi. In poche parole la cucina ligure di confine come la desideri e come la immagini e che ti appaga come la sintesi perfetta della tradizione bordigotta. Ma andiamo nel dettaglio della proposta, fatta di pochi piatti ma che coprono ampiamente il panorama dell'offerta locale.
Importante l'antipasto misto di terra (pane fritto con salame, flan di zucca, torta verde alle trombette, polenta fritta con lardo, insalata russa), imperdibile il brandacujun con la panissa, ma da ricordare anche le acciughe fritte lasciate con dispiacere per la prossima occasione.
Tra i primi abbiamo scelto i ravioli di Piero a base di carne e ovviamente borragine, trofie al ragù di pesce e al pesto. Tutto cucinato e cotto come si conviene. Al palato gustosi come te li aspetti, con particolare nota per il ragù di pesce.
Il cinghiale in umido, classico nell'entroterra ligure, come secondo presentava una morbidezza, sapidità ed eleganza da sottolineare. Buone le patate di montagna in accompagnamento.
Una vera chicca tra i dessert il budino all'acqua di fiori di arancio amaro di Vallebona (presidio Slow Food). Onesta e migliorabile la scelta di vini liguri e piemontesi.
Prezzi onesti in sintonia con lo stile del locale: antipasti da 9 a 12 euro, primi da 10 a 12 euro, secondi dai 15 ai 17 euro, dessert 5 euro. Pranzo completo 35-40 euro. Anche i vini hanno un prezzo corretto e, tra questi, si segnala la presenza di un buon vino sfuso. Osteria bordigotta golosa e affidabile, da consigliare.
A Scibretta
via Bastioni 93
Bordighera Alta (IM)
Tel. 0184 267093