Una giornata al mare al Bucaniere di San Vincenzo

05.09.2015

Una giornata di mare, in un localino carino, che si affaccia sulla spiaggia di San Vincenzo (Viale Guglielmo Marconi - tel. 335 8001695). Un localino di quelli classici, di bel design, con il dehors e le sdraio con gli ombrelloni da affittare, proprio di sotto. Il Bucaniere è questo (col frigo dell’Algida in bella vista) ed ha pure dei prezzi onesti, motivo per cui a pranzo la gente (soprattutto giovani) viene a mangiare (e a bere, decisamente bene). Ci sono due menu, uno a pranzo con molte scelte di pesce e uno a cena che annovera qualche piatto in più soprattutto fra i secondi.

Dei nostri assaggi, una corretta zuppetta di cozze e vongole (a ripensarci era deliziosa), ma anche un semplice polpo con rape rosse e insalata. Vince la freschezza della materia prima sulla cucina, almeno su queste scelte. Idem per gli spaghetti alle vongole (lo spaghetto era azzeccato), mentre la frittura di calamari con verdure in tempura è buono e non monumentale come in certi locali (ma costa appena 16 euro). Altri piatti “gettonati” dai clienti sono il gazpacho con crostone di pane e patè di olive e la lasagna con crema ai frutti di mare. Accanto, il tortino di scorfano con salsa al basilico e l’azzardo dell’anguria marinata con salsa allo yogurt, rucola e alici.

Diamo un occhio al menu della sera e qui spunta il pescato del giorno in diverse intepretazioni, ma anche le ostriche, la tartare di gamberi, il risotto al nero di seppia e bottarga e un piatto che ci ricorda qualcosa: la passatina di ceci coi gamberi. Ma sì certo, è il mitico piatto di Fulvio Pierangelini, che apriva poco distante il suo mitico Gambero Rosso. E al Bucaniere c’è il figlio, Fulvietto, un marcantonio biondo, che sovrintende la cassa. In cucina c’è invece un allievo di Fulvio senior, ci dicono, mentre il personale giovane è svelto e preparato. Detto questo, ci viene da dire ai colleghi critici gastronomici che hanno vergato subito punteggi altissimi, che questo locale non è il Gambero Rosso. E forse mai lo sarà. Che Fulvietto non è Fulvio, e che un locale va giudicato per quello che è. Certo la nostra sosta con quattro piatti a pranzo sarà anche parziale, ma da qui a cercare a tutti i costi il fenomeno perché porta un nome importante secondo me ce ne passa. Io dico lasciate stare Fulvietto, lasciate che costruisca il suo percorso, che già nei prezzi mostra una certa intelligenza. E chi l’ha detto che vuole avere e arrivare all’altisonanza che appartiene ad un’altra storia. Magari il percorso del Bucaniere è proprio un altro: l’assoluta freschezza della materia prima... cornetto Algida compreso.

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