La burocrazia che affossa il Soave, Hong Kong mangia italiano

19.06.2015

Le tempistiche della burocrazia italiana mettono in difficoltà anche il vino Soave. Tanto che la cantina di Soave, la più grande cantina cooperativa del Veneto, potrebbe dover traslocare. Da più di cinque anni infatti la casa vitivinicola tenta di ottenere il nulla osta per l’ampliamento del sito produttivo, aumentando il numero di bottiglie da 35 a 80milioni, ma l’iter sembra infinito. Duro lo sfogo del presidente della Cantina Attilio Carlesso:” Come si fa a dire ai nostri imprenditori di investire in Italia? Per avere risposte dalla pubblica amministrazione servono tempi biblici”. (Libero) @ Crescono le opportunità del cibo italiano nel mercato cinese. Tutto parte da Hong Kong, dove dopo la moda e il design anche il settore italiano del food & wine ha incontrato il successo, con una forte domanda di prodotti e consumatori pronti a spendere pur di adottare uno stile di vita occidentale. Un dato confermato anche dal rappresentante per l’Italia di Invest Hong Kong Stefano De Paoli, che dice:” Hong Kong è un ponte verso il Pearl River Delta, la regione a più alta intensità industriale e con il più alto potere d’acquisto di tutta la Cina”. (Italia Oggi) @ “Il ministro Martina deve prendere provvedimenti perché i visitatori di Expo sono tratti in inganno”. Così l’Ente risi, che ha mosso un appello al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per far togliere dall’ingresso del cluster del riso un cartello sibillino che invita i visitatori ad assaggiare “risotto basmati italiano””E’ un evidente tentativo di sfruttamento del richiamo che la tradizione del nostro risotto esercita sui consumatori” ha dichiarato l’Ente. (La Stampa)

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