Era il 7 febbraio del 1996 quando nasceva il club del Buttafuoco Storico. Undici i giovani viticoltori all’origine di questa avventura, ossia Bruno Barbieri, Davide Brambilla, Giuseppe Calvi, Valter Calvi, Claudio Colombi, Ambrogio Fiamberti, Stefano Magrotti, Franco Pellegrini, Andrea Picchioni, Umberto Quaquarini, Paolo Verdi. Da allora molta è la strada che è stata fatta, e questa sera, con uno show televisivo con Andrea Pucci, i produttori apriranno l’anno che celebra i 25 anni del rosso orgoglio d’Oltrepò.
Oggi le cantine associate sono 16, ovvero Calvi, Colombi, Colombo, Diana, Fiamberti, Giorgi Franco, fratelli Giorgi, Il Poggio, Tenuta La Costa, Maggi, Piccolo Bacco dei Quaroni, Piovani, Poggio Rebasti, Riccardi, Quaquarini e Moscarino-Scuropasso. E Marco Maggi, guida illuminata degli ultimi anni, passa proprio in questi giorni il testimone a Davide Calvi, in una armonia che, oltre a svelare il modo nuovo di far squadra con cui questi vignaioli han deciso di far grande il loro territorio, dice della loro voglia di far conoscere uniti, al mondo, quel grande vino di cui sono gli alfieri. È grazie a loro, e all’infaticabile lavoro di promozione svolto dal direttore Armando Colombi, se il Buttafuoco Storico, è riuscito a conquistare la notorietà che merita.
“Il venticinquesimo compleanno del nostro Club – dice Marco Maggi – è un’occasione importante e abbiamo voluto creare un momento altrettanto speciale per celebrarlo, anche a distanza. Questo evento televisivo in diretta nazionale, il primo interamente dedicato al Buttafuoco Storico, ci permetterà di festeggiare assieme a coloro che hanno sempre creduto nelle immense potenzialità di questo grande vino e di farlo conoscere ad un pubblico ancora più ampio, raccontando la qualità del nostro prodotto e la splendida terra in cui nasce”.
Una cosa oggi è chiara a tutti, che il Buttafuoco Storico non solo è la bandiera dell’Oltrepò Pavese, ma è un grande vino italiano. Figlio di vigne storiche di quel fazzoletto di Oltrepò Pavese noto come “lo Sperone di Stradella”, delimitato a Ovest dal torrente Scuropasso, a Est dal torrente Versa, a Nord dalla Pianura Padana, a Sud dai confini comunali di Castana e di Pietra de Giorgi e a metà attraversato dal quarantacinquesimo parallelo, nei comuni di Broni, Canneto Pavese, Castana, Cigognola, Montescano, Stradella e Pietra de’Giorgi.
Questo nobile rosso italiano nasce da vigneti presenti sulle colline di diverse sottozone, ossia Le Ghiaie, la zona più a nord, con vigne molto ripide che esprimono il meglio a monte della metà collina, Le Arenaria, in posizione centrale, con vigneti esposti prevalentemente a Sud-Ovest, e, a sud, Le Argille, con viti dalle pendenze inferiori alle altre due zone. È solo qui che, dandosi rigorose regole qualitative, con croatina e barbera e parte di ughetta di Canneto e uva rara, queste sedici cantine producono il Buttafuoco Storico. Sul collo di ogni bottiglia, dove campeggia l’ovale con il simbolo del vino, il celebre veliero stilizzato in rilievo, nel segno della trasparenza nei confronti del consumatore, appena sopra, la presenza del bollino che riporta un numero progressivo e i “fuochi”, pittogramma che indica il valore dell’annata, e che va da 3, che equivale al punteggio minimo dato dagli esperti, di 80/100, secondo la scheda dell’Union International des Oenologues, a quello massimo di 6 fuochi, che corrisponde a una valutazione compresa tra 96 e 100/100.