Carni rosse e salumi tra i rischi di cancro: lapolemica e i principali interventi

27.10.2015

Carni rosse e carni lavorate sono state inserite tra le cause che provocano malattie dall’Oms: 22 esperti di 10 Paesi differenti dopo l’analisi di 800 studi epidemiologici differenti hanno inserito le carni lavorate nel gruppo 1 (sostanze sicuramente cancerogene) e le carni rosse nel gruppo 2 (sostanze probabilmente cancerogene) per i tumori di colon, pancreas e prostata. Con un avvertenza: gli studi si rifanno a un consumo quotidiano di carni e lavorati che aumenterebbe il rischio di cancro (con un tasso che aumenta, aumentando il consumo). I dati tecnici hanno però scatenato la fantasia dei titolisti e le conseguenti polemiche tra pro e contro il consumo di carne. La guerra dell’Oms a salsicce e salumi: “Provocano il cancro come le sigarette” titola Repubblica; La carne è debole su QN; L’Onu dà i numeri: salumi come l’amianto su Libero che nelle pagine interne fa il verso alla celebre serie tv con Manzo Criminale.  Durissimo il commento delle associazioni di produttori: “Studi tarati su chi mangia salsicce a colazione” protesta su QN Giuseppe Villani presidente del Consorzio del Prosciutto San Daniele. Nicola Levoni di Assica punta invece l’attenzione sulla qualità che è decisiva. Ma anche Walter Ricciardi dell’Istituto superiore di sanità invita alla moderazione: “Che forzatura, non si muore per un hot dog”. “Mangiarne meno per stare meglio ma niente allarmi un tanto al chilo” invita il fondatore di Slow Food Carlo Petrini. “La vita è una condanna a morte. Giù le mani dai piaceri della tavola” polemizza su QN lo storico Franco Cardini; sulla stessa linea Filippo Facci che su Libero titola: “Vivere è la prima causa di morte”. Per l’oncologo Umberto Veronesi, da sempre sostenitore di una dieta vegetariana, si tratta di una vittoria della scienza e di un invito a tornare alla dieta mediterranea. “Come medico dico che bisogna far calare il consumo. Ma come uomo penso che gli animali non vanno mai uccisi”. “Carne: l’allarme è eccessivo. E’ la dose che fa il veleno” è il titolo dell’intervento di Avvenire firmato da Giorgio Calabrese che intervistato anche su Il Giornale invita: “Mangiate sereni senza esagerare. E’ un problema degli americani”. Tra pro e contro l’intervento più interessante è quello di Giovanna Caderni uno dei due italiani (l’altro è Paolo Vineis) chiamati a stendere insieme ad altri 20 esperti il dossier dell’Oms: “Neanche io ci rinuncio. Serve solo buon senso”. E spiega: “Il rischio di tumore legato al consumo di carne è molto basso se paragonato a quello di altri agenti cancerogeni, come il fumo di sigaretta,  e aumenta in relazione alla quantità consumata”.  E aggiunge: “Le carni rosse lavorate sono finite fra i cancerogeni certi ,insieme a fumo e amianto, ma il pericolo che comportano è assai differente”. 

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