Cartolina... al mondo della comunicazione

27.10.2015

Questa cartolina la spedisco anche a me stesso, a scanso di equivoci. Ma vorrei prima analizzare il valore di una notizia come quella che oggi tutti i giornali commentano in prima pagina sulla carne che fa male. Una notizia, per capirci, che era stata timidamente ripresa ieri, ma che oggi ha cominciato a far gola. E non sembra vero il tempismo con la fine di Expo che ha veicolato questa esposizione mediatica in odore di sensazionalismo. Ma vi sembra vero che dall’oggi al domani, in 48 ore, scopriamo che l’alimentazione di tutta una vita era sbagliata? E’ possibile veramente una cosa del genere? Certo che no. Voglio quindi ringraziare il professor Giorgio Calabrese, per l’equilibrio che ha mostrato togliendoci dalla spauracchio, ma nello stesso tempo mi sento di invocare il realismo: fa male l’eccesso delle cose, mentre è della misura che abbiamo bisogno. Questo è il valore di una notizia, che ha un po’ il sapore dell’ ente-badante che ci dice come fare (ma non sempre ne è certo) dalla culla alla tomba, senza contemplare il quid di felicità. Prediamo allora questa notizia per quello che è ovvero un modo per porci una domanda: quanto e come variamo gli ingredienti nella nostra alimentazione? Per il resto, ieri all’Expo ho mangiato un ottimo hot dog nella stand altoatesino. E non sono affatto pentito.

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