Se una qualità, oltre a quelle in cucina, va riconosciuta a Massimiliano Farina, patron e chef del Santo Palato, è la tenacia che, unita a ricerca, si traduce in piatti in cui ogni ingrediente deriva da conoscenza diretta del produttore. Farina viaggia, prova, sceglie.
Le portate raccontano ciascuna una storia, da chi pratica la coltivazione di ulivi in Oltrepò Pavese a chi, sempre nel territorio, fa formaggio da propri allevamenti, a chi frange qui nocciole per ottenerne il prelibato olio.
Perimetro territoriale, ma non solo: là dove la territorialità non può esserci, Farina sa ben accostare ingredienti locali con ingredienti d’area più ampia. Nasce da questa filosofia, per esempio, l’antipasto di anguilla di Comacchio, che Farina affumica a freddo in legno di betulla, cuoce sous vide e accompagna a una fiammiferata di peperoni e scalogno, servendola con Aceto Balsamico di Modena, accostata a verdure e confettura home made di mele.
Molto apprezzabile come antipasto anche il maialino tonnato, lombata resa morbidissima da cottura lenta, presentata in salsa tonnata con maionese condita con olio Evo dell’Oltrepò Pavese, e resa particolare da olio di nocciole Piemonte spremute localmente.
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