Cattive (e buone) abitudini alimentari e il ritorno di Nigella Lawson

09.09.2016

Alimentazione sbagliata ed esposizione ad agenti inquinanti. Sono queste - secondo i ricercatori americani - le cause alla base della pubertà anticipata che sempre più spesso coinvolge i ragazzini in giovanissima età. Un fenomeno complesso, che porta con sé rischi per la salute, con la possibile comparsa precoce di malattie come il diabete o il tumore al seno. Ma quello dell’alimentazione sbagliata è un fenomeno che non riguarda solo gli americani; proprio da loro infatti viene mossa un’accusa anche ai nostri ragazzi, “colpevoli” di aver abbandonato la dieta mediterranea per abbracciare le brutte abitudini a stelle e strisce, fatte di cibi grassi, carne rossa, burro e zucchero a volontà e bibite gassate. Il risultato? Il 36% dei ragazzi italiani sotto i 18 anni è obeso o sovrappeso. (La Stampa) @ “Consumare ogni giorno 5 porzioni di frutta e verdura di stagione di 5 colori diversi è il segreto del benessere”. Ne è convinta UNAPROA, che da oggi dà il via alla campagna di informazione “Nutritevi dei colori della vita”, che dal 9 al 17 settembre torna in 40 punti vendita della rete Panorama con un team di nutrizionisti a disposizione dei clienti (venerdì e sabato dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 19.30) per spiegare i benefici dei 5 colori di frutta e verdura. Per saperne di più www.nutritevideicoloridellavita.com. @ Ma a proporre la ricetta dello star bene (anche dal punto di vista della psiche) è anche una ricerca anglo-australiana, secondo cui consumare otto porzioni di frutta e verdura al giorno contribuisce ad accrescere l’autostima. (Venerdì di Repubblica) @ Latte e formaggi come causa dell’osteoporosi, ma solo agli albori della nostra storia. Paradossalmente, rivela una ricerca storica texana, proprio l’accresciuta disponibilità di calcio circa 10mila anni fa ha generato di conseguenza una maggiore facilità a perderlo. (Venerdì di Repubblica) @ La Sicilia è il paese delle arance. Anche nel futuro. Su Sette la visita al Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura di Acireale dove sono stati studiati, selezionati e brevettati circa l’80% dei genotipi di agrumi diffusi in Italia. (Sette)

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