Che belle conferme coi nebbioli del Nord

I migliori assaggi dei produttori dell'Alto Piemonte, al castello di Novara

06.06.2022

Bellissima la location dove lunedì scorso erano radunati, da tre giorni, i produttori dell’Alto Piemonte, nel castello di Novara, in centro città. Una cinquantina di produttori, dai nomi più conosciuti alle novità e alle conferme delle nostre scoperte, che hanno spiccato il volo dopo il riconoscimento dei Top Hundred.

Ora, fu interessante la degustazione di Stresa di un anno fa (link), che mi diede la sensazione di un certo dinamismo in zona, mai visto prima. Quella di quest’anno, di tutti i 49 campioni in degustazione, è stata la consacrazione.

Ma vediamo i migliori assaggi, effettuati alla cieca (e solo dopo aver consegnato alla mia assistente gli appunti, vedrò i nomi e i vini, come li vedete voi ora). A cosa corrispondono?

Rinaldi Alfonso - Suno (NO)
Partiamo da un bianco decisamente grazioso, frutto di uve erbaluce. Ha un colore paglierino tendente al limone, note di frutta ben distese; in bocca è rotondo, elegante, con chiusura sapida e fresca. Si tratta del Colline Novaresi Bianco Costa di Sera dei Tabacchei 2021. Cercatelo, vi piacerà.
Cantine Cogo - San Grato (NO)
“Mi piace” ho scritto a margine dei miei appunti davanti a questo rosato color ciliegia sfumata. In bocca sorprende la bellissima spalla acida; è gradevolissimo, di persistenza lunga. Lo riberrei a tutto pasto in questa stagione. Si tratta del Colline Novaresi Rosato Bio “Il Sornino” 2020.
Pietraforata Cantine in Ghemme - Ghemme (NO)
Colore buccia di cipolla tenue; al naso un frutto che mira al minerale. In bocca è secco, diretto, con una particolare verticalità. Chiusura allappante per il Colline Novaresi Nebbiolo “Orezza” 2021.

Brigatti Francesco - Suno (NO)
Colore rubino classico, in bocca la finezza della polpa di frutta rossa e i tannini che concorrono alla fragranza: è il Colline Novaresi Nebbiolo “Motziflon” 2018. Bel bicchiere, una conferma che, per quanto mi riguarda, ha l’emozione dei 40 anni (tanti sono quelli che conosco).

Il Roccolo di Mezzomerico - Mezzomerico (NO)
Un vino già molto intenso al colore e al naso: pieno vinoso. Ha una bell’ampiezza in bocca e tannini vivi. Si tratta del Colline Novaresi Nebbiolo “Valentina vendemmia tardiva” 2017. E anche qui è una conferma felicissima, in una delle cantine che ha sviluppato anche esperienze di enoturismo che raccontiamo nel nostro nuovo libro IlGolosario Wine Tour.

La Capuccina - Cureggio (NO)
Note al naso piacevolmente dirette con cenno di piccoli frutti e minerali. In bocca è di piacevole equilibrio, ben disteso, con tannini presenti. Si tratta del Colline Novaresi Nebbiolo “Opera 32” 2017.
Cà Nova - Bogogno (NO)
Frutta e spezie è il primo racconto che offre il naso; in bocca senti i descrittori dei grandi vini e si articola in maniera rotonda con un finale asciutto. Si tratta del Colline Novaresi Nebbiolo “San Quirico” 2013.

Azienda agricola Damiano Cavallini - Fara Novarese (NO)
Grande naso di fragola e ciliegia che in bocca offre un sorso graffiante, equilibrato, con tannini ben torniti: è il Colline Novaresi Vespolina “Ardita” 2021. Per me è stata una gradevole novità.
Azienda Agricola Vitivinicola Ioppa - Romagnano Sesia (NO)
Colline Novaresi Vespolina “Mauletta” 2016 della cantina Ioppa. Fantastico questo vino che al naso si distingue su tutti con note di erbe amare, tamarindo, rabarbaro. La bellezza è l’aura balsamica che ti avvolge; in bocca è particolare anche l’espressione della freschezza, per un sorso che veleggia sul velluto sostenuto da tannini già ben torniti. Uno dei migliori assaggi della giornata.
Carlone Davide - Grignasco (NO)
Il Boca 2018 dell’azienda Carlone Davide subito si presenta felice e invitante al naso con agrumi canditi, carrube, spezie. Piace in bocca la sua freschezza, l’equilibrio e poi la setosità dei tannini fini. Cantina in grande ascesa.

Tenute Guardasole - Grignasco (NO)
Un vino che tende alla frutta sotto spirito e in bocca si esprime con una piacevole scalarità. I tannini che avverti sul fondo lo rendono un vino del genere “croccante”. Lo scorso anno raggiunse il vertice dei Top Hundred. Con questo 2018 il Boca si conferma grande.

Cantina Barbaglia - Cavallirio (NO)
Ecco un naso piacevolissimo, pulito, franco, notevole. In bocca lo ritrovi esattamente così: ben disteso, armonico, con una chiusura leggermente amaricante che concorre alla sua complessità. Resta per me il Boca iconico (2017).
Cantina Le Piane - Boca (NO)
Il Boca 2017 ha note fini al naso e un cenno di rabarbaro che poi spinge sulla viola ed è molto intenso. In bocca apprezzi la ricchezza dei tannini ben levigati. È sempre lui! come al primo assaggio di 20 anni fa.

Podere ai Valloni - Boca (NO)
L’effluvio al naso è balsamico; in bocca si gioca l’iconica rincorsa fra freschezza e tannini, dentro a un sorso pieno. Sono così i vini dell’Alto Piemonte come questo Boca “Vigna Cristiana” 2012, altro baluardo della nostra predilezione.

Antoniotti Odilio - Sostegno (BI)
Ottimo questo bicchiere di Bramaterra 2018, con un naso di frutta rossa piena e poi in bocca avverti prima i tannini e poi l’acidità che prolunga la persistenza. Lo abbiamo riassaggiato alla fine e l’esito ha dato conferma che si tratta di un grande vino, che ha toccato i 5 asterischi.
Colombera&Garella - Masserano (BI)
Con questo Bramaterra 2018 inizia una carrellata davvero esaltante. Al naso senti note di canfora, floreali, poi è netto l’aroma della caramella sukai (liquirizia) che si declina in bocca con un sorso di sorprendente freschezza dove i tannini vivi rendono il sorso ancora allappante.

La Palazzina - Roasio (Vc)
Qui sono nette le note di liquirizia e di malva. Molto buono in bocca, elegante, diretto caratteristico con quei tannini così vivi che lo consegnano ad anni di buon invecchiamento. È un Bramaterra 2017 che è stato già top Hundred nel 2021 e ora vola.
Le Pianelle - Brusnengo (BI)
Il Bramaterra 2017 ha naso molto elegante, con una pienezza che poi si riflette in bocca dando la sensazione di un vino di corpo e di eleganza. Davvero eccellente!

Boniperti Gilberto - Barengo (NO)
Qui le note calde di frutta sono molto intense e distese. È un invito che in bocca si esprime in una finezza esemplare e molto espressiva del valore dei vini del Nord Piemonte, come questo Fara “Barton”. Grande bella novità di cui si sentirà parlare, almeno da parte nostra.
Francesca Castaldi - Briona (NO)
Qui si avvertono addirittura le note minerali di grafite che sono piene e intense ed evocano i descrittori dei grandi vini del mondo. I tannini sono il leit motiv della struttura del sorso del Fara, un vino che è pieno e di grande soddisfazione. E qui mi sono commosso quando ho letto il nome ed ho ritrovato il vino clamoroso di quel pranzo in Val Sesia.

Cantina Delsignore - Gattinara (VC)
Il Gattinara "Il Putto Vendemmiatore" 2017 ha note fruttate che avverti al naso e che fanno immaginare un sorso rotondo che poi si dipana in maniera fine, con acidità e tannini che cercano il loro equilibrio.

Società Agricola Antoniolo - Gattinara (VC)
Nel Gattinara Riserva “San Francesco” 2017 senti la pietra, ma anche un che di frutta sottospirito. Lo apprezzi meglio in bocca dentro a un sorso diritto, pieno, con buona espressione dei tannini.

Travaglini Giancarlo - Gattinara (VC)
Il Gattinara Riserva 2016 è subito piacevole al naso ed esprime franchezza. In bocca lo senti vivo, allappante, fresco. Ancora in divenire, perché i vini di questa cantina amano la longevità.
Platinetti Guido - Ghemme (No)
Nel Ghemme “Vigna Ronco al Maso” 2018 la frutta che esce dal bicchiere dà una sensazione di freschezza; in bocca lo apprezzi per l’armonia e la pienezza.

I Dof Mati - Fara Novarese (No)
È sottile la nota fruttata e speziata che in bocca accompagna un sorso molto equilibrato con un finale allappante, tannico. Colpisce la vena balsamica che accompagna l’intero sorso. Fra i vini il Ghemme “Il Matto” 2017 è il terzo che sale sul podio. E ci fa piacere, dopo il riconoscimento lo scorso anno del loro Colline Novaresi Vespolina “Bona” 2019.

Filadora - Mezzomerico (NO)
Ottimo questo Ghemme 2016 che esprime piacevolezze complesse di frutta ma anche di vene vegetali. In bocca è ampio, grande, con un finale che è fine, pur marcando la presenza dei tannini, che sono ben levigati. Una bella novità che entrerà su Il Golosario!
Rovellotti Viticoltori in Ghemme - Ghemme (NO)
Questo Ghemme “Chioso dei Pomi” 2015 dei fratelli Rovellotti è stato il miglior assaggio della giornata, con il vertice raggiunto dei 5 asterischi pieni. Al naso la frutta si mescola a note di cuoio ed è subito elegante. In bocca grandissimo il suo equilibrio, ma anche la trama fine. Eleganza all’ennesima potenza. Bellissimo!
Torraccia del Piantavigna - Ghemme (NO)
La speziatura che avverti al naso ricorda i gherigli di noce. In bocca il Ghemme 2015 è disteso, di bell’equilibrio.

Massimo Clerico - Lessona (Bi)
Il Lessona 2018 ha note di viole che poi diventano spezie e ancora frutta sotto spirito. Piacevole anche qui l’equilibrio.

La Badina - Lessona (Bi)
Colore rubino concentrato; al naso note evolute e frutta sotto spirito, in bocca canta, con i suoi tannini e la sua freschezza. È il Lessona Biologico 2018.

Pietro Cassina - Lessona (Bi)
Il Lessona “Pidrin” 2015 è graffiante già al naso con spezie e frutta secca. È secco e in bocca è asciutto, con un finale che segue un’ampiezza davvero apprezzabile. Altro nostro Top Hundred 2021.

Tenute Sella - Lessona (Bi)
Il Lessona “San Sebastiano allo Zoppo” 2013 è sontuoso al naso, con cenni di incenso sulla frutta matura. Gran bel naso; in bocca è rotondo ma poi si esprime con un’incisività fine offerta dall’evoluzione dei suoi tannini. Ciò che ci si aspetta da un’azienda leader.
Proprietà Sperino - Lessona (Bi)
Questo Lessona 2016 è un gran bel vino, speziato al naso e in bocca, con note fruttate e leggermente animali. In bocca il suo equilibrio è iconico. Molto interessante, per un prodotto dove la proprietà ha deciso di dedicarsi, da ora in poi, anima e corpo.

Cantina Vigneti Valle Roncati – Briona (No)
Nel Sizzano “Roano” 2015 c’è una bella ciliegia al naso che ritorna in bocca con la sua freschezza.
Che dire? Il primo pensiero è che questi sono territori del vino dove meriterebbe investire. E il futuro dice che saranno ancora più grandi, secondo la legge della massa critica che oggi può far emergere la sostanza di doc spesso dimenticate come Sizzano, Boca, Fara, per non parlare dei vini dell’Ossola (ne mancavano parecchi, dov’erano?) e del Biellese.

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