Si può dire con certezza che il Chianti classico si dimostri un termometro del valore di una certa annata. È la considerazione che abbiamo fatto, dopo la degustazione dell’Anteprima che quest’anno sanciva anche i 100 anni di vita del Consorzio di Tutela, fondato appunto nel 1924.
Schierate le bottiglie nella sala principale della Leopolda di Firenze, e i produttori nell’area speculare, abbiamo assaggiato soprattutto i vini del 2022 e anche quelli del 2021. Ma le differenze fra le due annate al netto delle zone di origine, ci sono parse sostanziali. Se infatti la freschezza l’abbiamo trovata nei campioni del 2022, quelli del 2021, complice un’annata calda (ma ci dobbiamo abituare, e chissà cosa sarà il 2023) erano spesso avari di acidità. Ed è pure sembrato d’aver fatto un salto indietro nel tempo, con campioni molto diversi fra loro, quasi che alla purezza del vino alcuni produttori abbiamo scelto la strada di una tecnica che tuttavia non sostituisce nulla, se l’uva raccolta non sa da essere grande.
Detto questo, non vogliamo generalizzare, ma a distanza di un anno dall’anteprima che metteva a tema proprio l’annata 2021 (il titolo era inequivocabile:
Anteprime Chianti Classico 2021: “Ni”,
LINK) sembra che in tante bottiglie sia giunta una sorta di verità. Una di queste è comunque l’esistenza delle
vigne vecchie, che garantiscono la raccolta di uve più complesse e ricche, non c’è nulla da fare, antidoto alla siccità e alle défaillance di certa annate.
Iniziamo allora da una carrellata che riguarda i
nostri storici Top Hundred, per poi parlare delle novità.
Ora, dell'
annata 2022 spiccano il
Castello di Volpaia di Radda in Chianti con un campione dal naso decisamente floreale accompagnato da una speziatura di chiodi di garofano. In bocca il tannino è ancora verde ma pronostica un bel futuro e c'è la freschezza che è mancata in altri campioni.
Monteraponi di Radda offre a sua volta un campione che mixa piacevolmente la frutta fresca e la lavanda.
Rocca delle Macìe di Castellina in Chianti tira fuori l'anima terragna del sangiovese: al naso c'è il cortile, la foglia bagnata e un nucleo minerale che difficilmente si riscontra altrove. In bocca è già grande: pieno, giustamente tannico, speziato sul finale.
Tenuta di Arceno di Castelnuovo Berardenga si conferma ancora una volta uno degli assaggi migliori: pieno fin dal colore, al naso è intenso, fruttato. In bocca è tannico, importante, di bella freschezza.
Frutta fresca e intensa e un sorso pieno anche per il campione di
Fattoria San Giusto a Rentennano di Gaiole in Chianti.
Tenuta di Bibbiano di Castellina in Chianti lascia emergere un mix di sottobosco e pelliccia, un'anima selvatica che crea un piacevole contrasto con l'equilibrio al palato, dove il tannino c'è, è ben distribuito e l'acidità punge.
Una bella sorpresa il
Molino di Grace di Panzano in Chianti con un campione che ha naso intrigante di erbe aromatiche e arancia candita, in bocca invece il tannino deve ancora trovare un suo equilibrio che arriverà con qualche mese di bottiglia.
Note positive anche per una cantina premiata lo scorso anno con i Top Hundred,
Concetta Mori di San Casciano in Val di Pesa, che presenta un vino di grande eleganza che in bocca, nonostante sia un 2022, è già pieno, caldo, giustamente tannico.
Un altro Top Hundred dello scorso anno ci introduce ai migliori 2021, rara avis:
Podere Castellinuzza - Paolo Coccia di Greve in Chianti. Bellissimo il campione presentato che ha naso intenso, pieno, di frutta matura ed erbe aromatiche. In bocca è caldo con un tannino composto e una freschezza che prolunga il sorso. Grande!
Cantina Castelvecchi di Radda mette in campo un campione da manuale: intenso fin dal colore che non mostra cedimenti, ha netta la mora del sangiovese accompagnata dalla polvere da sparo e in bocca gioca sull'equilibrio.
Castello della Paneretta di Barberino Tavarnelle ha molta personalità con i suoi sentori di pelliccia ed erba amara. In bocca è tannico, pieno, di lunga acidità: piacevole.
La freschezza già al naso marca il campione di
Castello di Bossi di Castelnuovo Berardenga che ha dalla sua anche una bella mineralità. Sensazioni di freschezza, in questo caso spinte da note balsamiche, contraddistinguono anche il Chianti firmato da
Vallepicciola di Castelnuovo Berardenga che riesce a imporsi anche all'assaggio grazie a un tannino già evoluto.
Castello di Cacchiano di Gaiole in Chianti invece ci riporta a un Chianti di terra e pelliccia, con sentori vegetali capace però in bocca di sfoderare la spada acida.
Promozione a pieni voti anche per il Filetta di Lamole di
Fontodi di Panzano in Chianti che al naso di selvaggina abbina un sorso potente, ricco.
Badia a Coltibuono di Gaiole in Chianti punta deciso sull'eleganza di mora e grafite al naso con un sorso capace di prolungarsi a lungo nel palato grazie alla spinta dell'acidità.
Antinori di San Casciano in Val di Pesa è la storia del Chianti e a queste Anteprime presenta una
Riserva Marchese Antinori 2021 che risulta sicuramente tra i campioni migliori della categoria: naso profondo con note ematiche e profumi di chinotto candito, in bocca è pieno di bella acidità composto.
Tenuta di Arceno di Castelnuovo Berardenga con la
Riserva 2021 ha un vino che fin dal colore, compatto e luminoso, richiama una frutta che troveremo anche al naso accompagnato da una nota ematica e da un sorso che è potenza pura.
Tra le
riserve 2021 spiccano poi
Il Castello di Volpaia di Radda con un campione che al naso ha frutta fresca e in bocca un sorso setoso e
Podere Castellinuzza di Greve in Chianti che nella sua riserva ha già un vino giunto al suo stato di grazia con un naso evoluto di cioccolato e menta con una speziatura intensa e in bocca un sorso pieno, armonico. Anche Famiglia Zingarelli di Castellina con
Tenuta Rocca delle Le Macìe presenta la
Riserva 2021 Sergioveto, di naso intrigante con note animali e cenni di balsamicità e un sorso che è equilibrio e persistenza.
Il
Chianti Classico Gran Selezione 2021 della stessa cantina,
Il “Crocino di Tenuta Fizzano”, va a cercare i profumi di cuoio e le note ematiche, in bocca il tannino è potente ma ancora ruvido, foriero di un futuro interessante.
Diverso il caso dell'altra etichetta
Chianti Classico Gran Selezione, Sergio Zingarelli 2020, che ha un bellissimo naso scalare dove la frutta lascia spazio alla parte fruttata poi la pelliccia e la nota animale e un fondo balsamico. In bocca il sorso è equilibrato, l'acidità lunga, il tannino deciso.
Una categoria che vede anche l'affermazione dell'etichetta Torre a destra 2019 di
Castello della Paneretta di Barberino Tavarnelle, che riesce a emergere per un naso di grande complessità dove la mora c'è ma lascia spazio alle erbe della macchia mediterraneo e ai sentori di cuoio e pelliccia accompagnati però da un sorso rotondo, carezzevole.
Straordinaria la coppia di campioni – entrambi sul podio della rispettiva categoria - firmata da
Castellare di Castellina di Castellina in Chianti: il 2022 per il naso complesso di frutta, lavanda e polvere da sparo che in bocca corrisponde a un sorso fresco, dove la frutta diventa croccante.
La
Riserva 2021 invece è probabilmente il
miglior vino assaggiato a queste Anteprime: naso fruttato da cui emerge netto l'incenso, molto elegante. In bocca è pieno con un tannino disteso e una freschezza che allunga il sorso all'infinito. Un vino semplicemente monumentale.
le novità del 2022
Altiero cantina di Montefioralle era il campione numero 1 della degustazione che per correttezza abbiamo riassaggiato anche alla fine. Ed è stato il bel campione iconico di questa vendemmia. Ha un colore molto concentrato, al naso frutta piena e ciliegiosa che vira al minerale e alla profondità: molto buono, fresco, con spinta alcolica, acidità e una leggerissima vaniglia.
Carpineta Fontalpino di Montaperti ha proposto un vino che al naso si presenta subito un po’ speziato, e in bocca ha un sorso elevato e molto ricco. Interessante.
Collazzi di San Casciano. Bella sorpresa per questa cantina che entrerà di diritto su
IlGolosario 2025. Ha un colore di ottima concentrazione, un naso molto profondo. In bocca è molto buono, pieno, equilibrato e complesso con un finale tannico che promette.
Le Palaie di Montefioralle. Altra bella sorpresa con questo Chianti classico dal colore rubino ben concentrato. Al naso è vinoso ed è piacevolissima la sua lunghezza croccante, fruttata, setosa.
Monte Bernardi di Panzano Il naso offre una speziatura classica di pelliccia, con un naso molto intenso e fruttato, e qualche nota fumé e incenso. Il sorso è pieno, tannico appagante.
Montesecondo di San Casciano: colpisce il naso fruttato di ciliegia, che è iconico, vibrante, sia al naso che in bocca dove si presenta rotondo, equilibrato, fresco)
Oliviera di Vagliagli: il colore è rubino scarico e il naso è una ventata di freschezza con la ciliegia amaricante. In bocca l’acidità è ficcante e il finale sapido.
Fattoria Poggerino di Radda: ottiene i 5 asterischi Poggerino della piena soddisfazione, questo Chianti classico che ha naso concentrato, elegante, fine. In bocca è pieno e filigranoso, graffiante nell’espressione dei suoi tannini. Grandioso!
Infine
Villa a Sesta di Castelnuovo Berardenga si mostra con un naso finissimo in bocca, verticale e scalare. È fresco, piacevolissimo.
Questi i migliori campioni del 2022, a cui vanno aggiunti i Chianti delle cantine
L’Erta di Radda di Radda,
Le Filigare di San Donato,
Casa Emma di Castellina in Chianti e
Brancaia di Radda.
CHIANTI CLASSICO 2021
Montefioralle di Montefioralle Non abbiamo rintracciato il produttore al quale avremmo fatto i complimenti. In ogni caso un Classico 2021 dall’ottimo naso di frutta e caramella. Piacevolissimo, tannino, fresco come pochi.
Ottomani di Greve: sorpresa per questa cantina che ci ha offerto al naso mirtillo e piccoli frutti. In bocca è rotondo, verticale, croccante, felice in fondo con la sua acidità, equilibrato. Tenuta di Carleone di Radda. È un rosso che offre note di prugna intense. Molto pieno, diretto, verticale. Azienda interessante.
Altre cantine soddisfacenti con il 2021:
Colle Bereto di Radda,
Le Masse di Barberino Val D'Elsa,
La Croce di Castellina in Chianti,
La Sala del Torriano di San Casciano in Val di Pesa,
Podere Lecci e Brocchi di Castelnuovo Berardenga e
Poggio Borgoni di San Casciano.
Detto ciò e cioè un tris di cantine da podio
: Castellare in Castellina con la riserva Castellare 2021 (sangiovese e canaiolo) al primo posto; quindi
il Poggerino con un 2022 perfetto e una superba
Tenuta di Arceno (col Chianti Classico 2022, ma che abbiamo assaggiato anche nelle due Gran Selezioni 2021, entrambe al Top: Campolupi e Strada al Sasso),
ecco la novità della cantina
Pieve di Campoli di Barberino Tavernelle che ci ha fatto assaggiare un curioso
Rosso Toscana “Cortine” 2021 da uve pugnitello in purezza, davvero interessante e il
Chianti Classico “Ruello” 2019 della cantina
Boschetto Campacci di Castelnuovo Berardenga decisamente esplosivo e distintivo.
Chi vorremmo approfondire è poi
Monteraponi, cantina di Radda che ha tanti racconti da fare.
Ma per non farci mancare nulla, abbiamo concluso con un Chianti Classico Riserva 2010 di
Carpineto di Montepulciano, che fu top Hundred nel 2014 proprio con il Chianti Classico, che ora ci ha stupiti di nuovo per la sua integrità.
Chiudo con la foto di un mito, che ha fatto grande la cantina
Felsina di Castelnuovo Berardenga. Lui è
Giuseppe Mazzocolin un padre del vino toscano, che mi farà piacere andare a trovare.