Cibi curiosi a Expo, cioccolato solidale e boom delle acque minerali

27.07.2015

Un giro tra i padiglioni di Expo alla scoperta dei cibi più strani. Sul Giornale un servizio di Maria Sorbi svela alcuni dei piatti che l’Expo riserva per i palati più “coraggiosi”. E mentre al padiglione dello Zimbawe spopolano il panino al coccodrillo e il gin di lombrichi, in Giappone tutti vogliono provare pesce palla, miele di calabrone e caramelle d’oro; in Cina è boom per il chupa chupa che cattura le formiche e l’ Olanda serve hamburger di alghe. (IlGiornale) @ Centri per anziani, case popolari e alloggi per migranti, ma anche palestre depositi e stalle. Mentre si continua a discutere del futuro dei padiglioni, secondo il Politecnico di Milano questo potrebbe essere il “dopo-Expo” dei cluster, da smontare e riutilizzare altrove o da lasciare sul sito e trasformare. E dagli studenti di Ingegneria e Architettura sono già arrivate tre tesi: una active house (a basso impatto) in quel di Lecco, un centro di accoglienza a Lampedusa e alloggi per San Patrignano. (Corriere della Sera) @ I migliori limoni del mondo? Li coltivano i “contadini volanti” sulla Costiera Amalfitana. Lo scrive Flavia Amabile su La Stampa di domenica, raccontando la storia di Antonio Cioffi, lo chef 38enne di Ravello che ha deciso di diventare custode della terra in cui, su terrazzamenti, si coltivano alcuni dei limoni più pregiati del mondo. @ Sulla stessa pagina anche la testimonianza di Valerio Bonito, il giovane di 32 anni che ha abbandonato gli studi in Giurisprudenza per stare a contatto con la natura riportando in vita nei giardini una varietà di sfusato estinta da secoli con un particolare tipo di innesto. (La Stampa) @ Quando il cioccolato è equo, solidale e anche profittevole. E’ la storia di Icam, l’azienda cioccolatiera di Lecco che produce per la rete AltroMercato, motore di un progetto che in Perù ha portato a sostituire con il cacao il 17% delle terre coltivate a coca. E che, dal 2013 ha aumentato il fatturato del 5%, triplicato gli utili del 9% e visto l’export raggiungere il 56% delle vendite. (Repubblica) @ Ne esistono di tutti i tipi: purissime, di design oppure stellate. Sono le acque minerali, sempre più ricercate ed apprezzate per leggerezza e metodi di purificazione. Sul Giornale un servizio di Gioia Locati svela le più particolari e pubblica un’intervista all’Ad di Lauretana, Antonio Pola, che racconta: “Le nostre sono acque di benessere perché hanno residui molto bassi e sono povere di sali”. Inoltre, aiutano la digestione, prevengono i processi di ossidazione e hanno un basso contenuto di sodio”. (W la Lauretana, orgogliosi che sia, da 10 anni, l’acqua di Golosaria!)

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