L’agroalimentare tira perché offre buone probabilità di guadagno; il made in Italy è un traino formidabile. Su Repubblica è da leggere l’intervista a Gian Carlo Caselli, ex procuratore capo di Torino e storica figura dell’antimafia italiana che interviene per spiegare perché il business del cibo negli ultimi anni è stato al centro degli interessi delle cosche. E proprio al giudice Caselli è stata affidata, stamane, l’apertura del Festival del Giornalismo Alimentare, dove nel pomeriggio (ore 17) è previsto l’intervento di Paolo Massobrio sul tema "Le mille facce del food writing". @ L’appetito vien….cogliendo. Tra le tendenze che rientrano a gamba tesa sulle tavole di chef celebri e cuochi amatoriali torna il foraging. Sempre più persone scoprono il loro animo green e approfittano di ciò che la natura offre per poi reinterpretarlo in cucina; dalle cortecce alle radici, dai fiori alle mille varietà delle foglie. Fiammetta Fadda su Panorama. @ Sulle stesse pagine anche Giorgio e Caterina Calabrese invitano a curare un orto nella propria abitazione. “E’ molto utile e sano utilizzare prodotti genuini coltivati in proprio. Si può cominciare con gli aromi (…) E una volta diventati contadini fai-da-te allargare gli orizzonti passando agli ortaggi”.