Cibo tra futuro e tradizione, sushi batte cotoletta e guerra delle bollicine

15.02.2016

Il futuro del cibo è nel passato, non negli chef della televisione”. A parlare è Giacomo Bulleri, nome storico della ristorazione milanese titolare del celebre ristorante Da Giacomo, che a proposito della sua idea di ristorazione confida: “Non si deve uscire dalla tradizione. La terra dà un gusto che si deve mantenere cucinando. E non camuffare, come fanno in molti oggi”. @ Poi la storia di Donato De Santis, il cuoco italiano più famoso di Buenos Aires che su La Stampa si racconta a Filippo Fiorini e dice: “Il segreto del mio successo in Argentina? Le tante origini italiane di questo Paese così lontano dal nostro. Ho sempre cercato di spiegare che i nostri piatti hanno una storia (…)quello che ne è venuto fuori è stato un ponte tra il presente e il passato, fino ai ricordi dei vecchi immigrati, le favole vere che i nonni raccontavano ai nipoti”. (La Stampa) @ Ma di cibo e tradizioni parla anche Bruno Barbieri, il cuoco giudice di Masterchef, alfiere della cucina emiliana, che su Libero risponde ad Alessandra Menzani definendo la sua cucina “Tutto cuore e poco cervello”, mentre a proposito delle tendenze di oggi dice: “Nelle cucine girano troppi estremisti (…) La tradizione vincerà sempre”. (Libero) @ “A ritirarmi non ci penso proprio”. Gualtiero Marchesi risponde con una lettera (ripresa sabato su Affari Italiani) alle critiche che gli sono piovute addosso dopo l’ormai celebre frase sul vino (“Mi fa schifo”). E lo fa rilanciando nuovi progetti a partire dal Crowdfunding per finanziare la partenza delle attività nella nuova sede di Varese, all’inizio del 2018. E conclude con la sua solita ironia: “So che qualcuno sta già commentando: “Marchesi è senza soldi!”. Anche in questo caso mi interessa lo scopo: dare una sede funzionale a una grande Accademia di alta formazione  che unisce le arti e, attraverso il gusto, possa formare le persone talentuose.  Brindo simbolicamente - visto che da oltre 15 anni non bevo più! - agli amici di sempre e ai nuovi “friends”! @ Sushi 1 cotoletta 0. Questo, a grandi linee, quanto evidenziato da un’indagine di Zomato, che ha fatto una radiografia ai ristoranti di Milano prendendo a campione 16 aree cittadine e mettendone a confronto la proposta ristorativa. Ne è emerso che il sushi è tra i 3 piatti più facili da trovare in 9 zone su 16. Nelle zone turistiche (Duomo, San Babila e Navigli) tiene ancora la cucina tradizionale, mentre nel quartiere Isola spiccano i ristoranti salutisti e Buenos Aires è il fulcro della cucina etnica del centro. (Corriere della Sera) @ Utili in crescita per Pepsi e Coca-cola, ma nessun brindisi all’orizzonte. Nonostante i risultati positivi per entrambe le multinazionali, che hanno chiuso l’anno rispettivamente con +31% con + 61% rispetto al 2014, sono molti i rischi che incombono all’orizzonte, e che entrambi i Ceo si preparano a fronteggiare. “Lavoro da decenni ma non ho mai visto una simile combinazione di forze contrarie nella maggioranza delle economie, insieme all’alta volatilità dei mercati finanziari”  ha commentato l’ad di Pepsi Indra Nooyi. Ma quali sono le minacce da sventare? Prime tra tutte: la lotta all’obesità e la crisi dei mercati emergenti. (Corriere della Sera economia) @ Intanto negli Autogrill è boom per la nuova Coca-Cola Life. Segni particolari: tappo verde, sapore di liquirizia e il 36% di calorie in meno perché dolcificata naturalmente grazie all’estratto di stevia. 

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