Cioccolato e occupazione, boom degli orti urbani e Bagna Cauda Day

22.11.2016

Il cioccolato non solo mette di buon umore, ma dà lavoro. Sono più di 950 le posizioni offerte da imprese dolciarie in Italia e in Europa. Da Pernigotti (11 posizioni vacanti) a Lindt (4 neolaureati per le aree sales & marketing). Ma anche Nestlè (13 professionisti) Mars (113 risorse) e Ferrero (180 annunci consultabili sul sito it.ferrerocareers.com; quindi Mondelez (189 persone in diverse regioni europee), T’A Milano, che valuta candidature per due ruoli, mentre CioccolatiItaliani ha in programma l’ingresso di una decina di addetti, tra cui executive chef e personale per i punti vendita di Milano, Varese, Arese e Brescia, Hershey’s (23 figure) e Godiva (14 posizioni aperte in Europa e 250 negli Stati Uniti). Infine, le imprese di cacao meno note al grande pubblico: Barry Callebaut (70 risorse), Olam Cocoa (71 risorse) e Cargill, in Italia dagli Anni ’60, che seleziona 12 soggetti per le sedi di Castelmassa (RO) e Milano. (Corriere della Sera) @ Boom di coltivatori urbani nel quartiere milanese di Bovisasca. Lo scrive Marianna Vazzana, che sul Giorno raccoglie le impressioni di chi, negli orti urbani, non ha trovato solo una fonte di guadagno, ma anche un motivo di soddisfazione. “Tante famiglie ci chiedono di avere in gestione un orto - spiega il presidente dell’associazione 9per9 Alessandro Boscaro - perché coltivare consente di risparmiare e promuove le relazioni, non solo con i propri familiari, ma anche con i vicini di orto”. (Il Giorno) @ “La bagna cauda è una ricettache esprime un modello identitario più forte di qualunque altro”. Lo ha spiegato il rettore dell’Università di Pollenzo, Piercarlo Grimaldi, in occasione della consegna del premio “Testa d’aj” 2016, attribuito quest’anno al ristoratore Piero Fassi, allo scrittore Guido Ceronetti, a Rosalba Faussone, titolare dell’ultima “piola” astigiana e all’umorista Antonio Guarene. Un riconoscimento assegnato alla vigilia del “Bagna Cauda Day”, la kermesse che i prossimi 25,26 e 27 novembre coinvolgerà 150 ristoranti, osterie e cantine nel nome del piatto tipico piemontese. (La Stampa)

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