Se negli ultimi anni si è assistito al recupero e valorizzazione della Tintilia, buona parte del merito lo si deve a Claudio Cipressi (San Felice del Molise – Contrada Montagna, 5/b – tel. 0874874535 – www.claudiocipressi.it), che per primo, ormai più di dieci anni fa, ha creduto in questo vitigno autoctono molisano, introdotto nella seconda metà del Settecento dagli iberici (da qui l'etimo “tinto”, cioè “rosso”). Cipressi ha recuperato antichi cloni, e li ha reimpiantati ai 450 metri di San Felice del Molise, in provincia di Campobasso, accarezzati dalla brezza serale che risale dal mare, non troppo lontano.
Non c'è voluto molto a far apprezzare questo vino profondo, dalla speziatura evidente e dal frutto fragrante (fu Top Hundred già nel 2003, nell'espressione Macchiarossa). Nel 2013, una nuova svolta, con la certificazione bio della cantina (le uve lo erano già), un nuovo enologo e rinnovato packaging, molto curato, sobrio ma di impatto. Oggi Claudio coltiva 16 ettari di vigna: undici di Tintilia del Molise, tre di Montepulciano, due di Falanghina e uno di Trebbiano. Le etichette prodotte sono sette, per circa 30.000 bottiglie prodotte.
Il vino che più contraddistigue la cantina è la Tintilia del Molise Dop Macchiarossa (prezzo in enoteca, 20 euro), affinata in acciaio. L'annata 2010 - calda, simile all'estate attuale - conferma caratteristiche già apprezzate. Al naso, un po' adombrate dalla spinta alcolica importante (fa 14.5%), spiccano piacevoli note di frutti rossi di bosco, rosa canina, e poi tutta la speziatura che caratterizza il vitigno - pepe nero, chiodi di garofano, un leggero incenso, tabacco – accompagnata da sensazioni balsamiche. In bocca, la fragolina di bosco è prorompente, e il sorso, dai tannini ancora decisi e dalla buona sapidità, si dispiega nella fragranza del frutto, restando in equilibrio. Espressivo.
La Tintilia del Molise Dop {66} (prezzo in enoteca, 40 euro), annata 2009, dopo 36 mesi di barrique e 6 di bottiglia, arriva nel bicchiere con precise note balsamiche e speziate, una leggera vaniglia, e ancora frutti di bosco rosso. All'assaggio, si apprezza l'uso assennato del legno, che non copre le caratteristiche del vitigno, ma conferisce rotondità al sorso. Piacevole, per struttura e lunghezza, e per quel finale speziato che rimane in bocca a lungo, segno indelebile di questo vitigno.
Negli ultimi anni la scommessa di Claudio Cipressi si sta spostando nella valorizzazione del Trebbiano del Molise. Le Scoste (prezzo in enoteca, 15 euro) è un'interpretazione 100% di questo vitigno. L'annata 2013 è la prima messa in commercio. Spicca per l'intensità dei profumi: ci sono agrumi, frutta matura, fiori di gelsomino, una foglia di menta. Sentori che ritornano all'assaggio, suggellati da un finale di miele di acacia di discreta persistenza.