Colori della frutta elisir di lunga vita e ortoressia

18.04.2016

In forma e in salute grazie a 30 cibi che allungano la vita. E’ l’obiettivo de “La dieta Smartfood”, il libro scritto da una nutrizionista, uno scienziato e una giornalista, uscito il 25 febbraio scorso e già diventato un caso editoriale. “Attorno al cibo ruotano tante ideologie - ha spiegato uno degli autori - A noi interessava fornire informazioni scientifiche”. Ma quali sono i cibi che migliorano i geni? Arance, ciliegie e fragole sono ricche di antocianine, che attivano il metabolismo e aumentano la longevità. Cavoli e cipolla proteggono dal cancro, mentre la curcuma riduce lo stato infiammatorio dei tessuti, allontana il rischio di cancro e inibisce alcuni geni dell’invecchiamento. (La Repubblica) @ Ma un aiuto in tema di alimentazione arriva anche dal libro della ricercatrice americana Jo Robinson dal titolo “Piacere Selvaggio”, in cui è spiegato perché sia meglio preferire varietà di frutta e verdura che abbiano conservato il contenuto nutritivo degli antenati. Il segreto? Sta nel colore: rosso, blu, viola o verde scuro sono le varietà più selvagge che ancora conservano le proprietà antiossidanti. Largo quindi a patate viola, blu o rosse, ma anche a prugne blu, nere e rosse o carote viola. Tra le mele, dono da preferire le Granny Smith, più nutrienti rispetto alle Ginger Gold, mentre tra i pomodori, le migliori varietà sono i ciliegini. Ma attenzione; per conquistare una salute di ferro occorre fare attenzione anche al modo di preparare e conservare ortaggi e frutta. (La Repubblica) @ Ma il cibo sano può anche diventare un’ossessione. Si chiama ortoressia, e colpisce sempre più persone che “Sviluppano una vera e propria mania verso cibi considerati erroneamente pericolosi e seguono una dieta restrittiva che porta anche all’isolamento sociale - dice la psicologa Sara Bertelli - Come se il cibo sano diventasse una missione morale”. A lanciare l’allarme il ministero della Salute, secondo cui dei tre milioni di italiani che soffrono di disturbi alimentari, circa il 15% è ossessionato dall’igiene degli alimenti, mentre l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle allergie alimentari figlie della chimica, che generano paura portando in certi casi i consumatori compiere scelte estreme, acquistando solo latte senza lattosio e pane senza glutine, fino a scartare molti dei prodotti base per paura di ogm. Tra le principali città italiane in cui la patologia rischia di diffondersi a macchia d’olio ci sono Milano (33%), Roma (27%) e Torino (21%). @ Non c’è dieta senza carne perché il ferro la rende insostituibile. Così titola l’intervista di Loredana Del Ninno alla biologa nutrizionista Elisabetta Bernardi, che riprendendo i risultati di una ricerca della Cornell University dimostra come le popolazioni vegetariane aumentino il rischio di contrarre malattie come il cancro. E la dottoressa risponde: “Gli assolutismi vanno evitati. E va considerata l’età. Se una dieta vegetariana potrebbe anche essere considerata la scelta migliore per un adulto, non lo è affatto per un bambino, un anziano o una donna in gravidanza, perché priverebbe di micronutrient indispensabili in certe fasi della vita". (QN)

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