È un brutto periodo, questo è certo. Le aziende italiane, così come quelle in Europa e nel Mondo, stanno attraversando un momento buio, fatto di chiusure, incertezze, attese e una sempre crescente difficoltà economica. Ma in questo momento è importante non arrendersi. Mettendo al centro l’organizzazione, la gestione e il controllo dell’azienda, usando una buona dose di creatività. Sì, perché in questo momento gli imprenditori possono sopravvivere solo se riescono a reinventarsi e riadattare il proprio business a qualcosa di differente e magari anche socialmente utile.
Le piccole e medie imprese non possono di certo sopravvivere in mancanza di introiti e tantomeno possono permettersi di fare solamente attività sociale: per questo la diversificazione dell’attività e l’adattamento delle linee produttive diventa fondamentale per sopravvivere la propria attività e tutelare i dipendenti e le loro famiglie.
In questo momento stiamo affiancando molte aziende che ci hanno chiesto supporto per modificare il proprio business offrendo servizi anche molto lontani da quelli offerti normalmente ma capaci di dare un servizio utile, alternativo o talvolta anche semplicemente di conforto per chi non può muoversi, per chi è in prima linea o per chi continua l’attività lavorativa perché impiegato nelle fabbriche che permettono alla catena di non arrestarsi.
Alcune aziende ci chiedono consulenze mirate alla sicurezza digitale, alle normative di settore, alla privacy e alla cookie law, ai contratti e accordi o consulenze sulla possibilità di accedere a bandi, finanziamenti e risorse.
Per molti bandi è stato disposto uno slittamento per la presentazione delle domande: sfruttare questo momento di pausa forzata per cercare risorse finanziarie è un altro modo per non restare inermi.
La parola d’ordine è adattarsi, essere consapevoli che tutto passerà e che in quel domani, chi avrà saputo resistere magari anche investendo per arrivare nelle case e nel cuore degli italiani nei modi più disparati, avrà un vantaggio. Roberta Ricci - avvocato e fondatore di B Grow
Il food&wine è uno di quei settore certamente molto provato dalla chiusura al pubblico.
L’implementazione o organizzazione del sistema di delivery è certamente un valido modo per sopravvivere.
I requisiti per le consegne a domicilio variano a seconda dei Comuni di appartenenza e il nostro consiglio è quello di informarsi presso le Istituzioni per l’ottenimento delle eventuali necessarie autorizzazioni. Purtroppo, non esiste un ente centrale che rilasci autorizzazioni o che espliciti in modo chiaro e inequivocabile quali sono i requisiti per effettuare consegne alimentari.
Quello che è certo e valido per tutto il territorio nazionale, è che il momento di emergenza ha creato, sul tema, una maggiore sensibilità nelle Istituzioni locali che si sono adoperate per rendere più agevole agli esercenti trasformarsi in food delivery point: le autorizzazioni vengono rilasciate in modo celere e senza l’esistenza di particolari requisiti o vengono addirittura eliminate, prescrivendo però l’osservanza di regole per assicurare sicurezza igienico sanitaria. in questo momento le autorizzazioni sono rilasciate in modo più celere Viste le restrizioni disposte per lo spostamento all’interno del proprio Comune e verso altri Comuni, sarà utile chiedere al Comune di competenza il rilascio di una autorizzazione per l’effettuazione del servizio di delivery che comporti anche – eventualmente - lo spostamento verso altri Comuni. Per aiutare chiunque voglia effettuare il servizio di food delivery, consigliamo di seguire alcune regole pratiche per garantire il rispetto delle misure di sicurezza disposte dal Governo per evitare al massimo i contatti sociali e garantire i normali requisiti igienico sanitari emanati dalle autorità e dal Ministero della Salute.
In generale, per l’igienizzazione delle superfici a contatto con i cibi o le materie prime, consigliamo di prediligere disinfettanti naturali da utilizzare sempre in modeste quantità in modo da evitare la contaminazione dei cibi e l’intossicazione.
Roberta Ricci, Avvocato e consulente delle imprese, Fondatore di Bgrow