Tra i suoi antenati, cardinali, vescovi, duchi, deputati, principi, mecenati, un papa, Clemente XII (che resse il soglio di Pietro tra il 1730 e il 1740) e un Santo, Andrea Corsini, Vescovo di Fiesole, che visse nel tempo della peste tra il 1301 e il 1374. Tra le grandi opere commissionate dalla sua famiglia, la fondazione dei Musei Capitolini, la Fontana di Trevi, le nuove facciate di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore, la costruzione del Palazzo della Consulta a Roma e di numerosi porti tra cui quelli di Anzio, Ravenna, Pescara e Ancona. Duccio Corsini potrebbe vivere della storia del suo casato, ma non essendo persona fatta per cullarsi sugli allori di un passato glorioso, in questi anni, si è dedicato, tra le altre attività, con successo, al vino, valorizzando le tenute Villa Le Corti (a San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze) e Tenuta Marsiliana (a Manciano, in provincia di Grosseto), due tra le più storiche realtà vitivinicole della Toscana, le cui radici affondano nel XIV secolo, con terreni distribuiti tra il Chianti Classico e la Maremma per un’estensione di oltre 3.000 ettari.
«Ho sempre creduto fermamente in un principio: dare alla terra di più di quanto prendiamo. Solo così si può dire di avere veramente rispetto per il nostro ambiente e possiamo lasciare alle generazioni future qualcosa di cui andare fieri».
Questa la filosofia che ispira da sempre il lavoro tra i vigneti, con un principio non speculativo che guarda all’accrescimento di valore piuttosto che al profitto a breve termine, e che si è tradotta in una pratica che ha portato, nel 2015, alla prima vendemmia biologica certificata e dal 2014 a far sì che tutti i vini abbiano ottenuto il marchio di Qualità Vegana (Le Corti, Don Tommaso, Cortevecchia, Zac, Vermentino, Birillo e Marsiliana) tramite la certificazione del requisito principale dell’esclusione di ingredienti e derivati di origine animale e l'assenza di parti di origine animale anche nelle attrezzature e nei materiali di confezionamento.
Se il principale obbiettivo agronomico di Tenuta Marsiliana è quello di enfatizzare il particolare terroir maremmano, con vini che esprimano questa terra affascinante. La Fattoria di Villa Le Corti è dedicata invece alla produzione del Chianti Classico di qualità, e i risultati, eccellenti, si concretizzano in prodotti che esprimono in modo mirabile il territorio di provenienza. Gugliaie – splendido appezzamento di 2,6 ettari posizionato di fronte alla villa, coltivato con metodo biologico e biodinamico, utilizzato per la produzione di Zac, unico vino di Principe Corsini da sangiovese in purezza e per la produzione dei vini del progetto “Ficowines” – ad oggi, è l’unico cru di Villa Le Corti.
In occasione della presentazione, ad Alchimia di Milano, tavola milanese della nostra predilezione, del nuovo canale, online (info su www.principecorsini.com), che si affianca, a quelli, con cui, i Corsini vanno oggi a proporre i loro vini, nella degustazione, se da una parte hanno stupito Le Corti Chianti Classico Docg, e Cortevecchia Chianti Classico Docg riserva, e dall’altra hanno conquistato Don Tommaso Chianti Classico Gran Selezione Docg e Zac (ora Igt Toscana Rosso, ma a partire dall’annata 2016 destinato a diventare la seconda Gran Selezione della Tenuta).
Emozioni forti, si sono provate, quando nel bicchiere sono stati versati Per Filo e Fico, coppia di autentici gioielli, figli di “Fico Wines”, il progetto maturato durante le sue diverse esperienze di lavoro, da Filippo Corsini, primogenito di Duccio e Clotilde Corsini, il cui obiettivo era produrre nuovi vini in rispettosa armonia con l’ambiente.
«Con i suoi 21 anni — ha detto Duccio Corsini — e un carattere spiccatamente aperto e generoso, ha illuminato a giorno la strada già ben tracciata dando vita a qualcosa di nuovo, un progetto che portiamo avanti certi che sia la strada giusta da seguire. Da anni Principe Corsini si è convertita al biologico, ma il suo approccio è un lascito prezioso: è la filosofia produttiva per il nostro futuro. Fico Wine è il regalo che ci ha lasciato Filippo. Prendere il suo progetto e farlo vivere è stato uno dei modi per tenere in vita anche lui». La memoria di Filippo, scomparso a Londra, in un tragico incidente, mentre in bicicletta andava all’università dove studiava Economia e marketing alla Regent's University, oltre che nel cuore dei suoi cari e dei tantissimi che lo hanno amato, vive in questo suo progetto da imprenditore, Fico, appunto. Con diverse sfumature, tutt’e due, sono vini di grandissima classe.
Con Per Filo, rosso rubino, dalle note di rosa e lavanda, che si segnala per un sorso slanciato, fresco e sapido, di notevole spessore. E Fico, che, con l’etichetta (disegnata da Fiona Corsini) che è felice sintesi delle sue iniziali, Fi(lippo) Co(rsini), nonché nome del fico che contraddistingue il vigneto da cui arrivano le uve, è autentico fuoriclasse, con la sua veste rubina trasparente, luminosa, i suoi profumi di giaggiolo, le note di ciliegia e prugna, la fine speziatura, il sorso caldo e di carattere, con il tannino ben integrato che lo rende armonico e ne favorisce il finale di emozionante eleganza.