Crisi del food&beverage e la rinascita della Pernigotti

18.06.2020

Tempi duri per il settore del food&beverage, che sconta il lockdown con una perdita complessiva del 22% e 54% sugli etf di settore.“Fra i settori food&beverage e viaggi e turismo l’andamento nella prima parte dell’anno è stato estremamente variegato” spiega su La Verità il direttore investimenti di Soldiexpert Salvatore Gaziano. Anche all’interno di comparti solitamente accomunati, alcune realtà come quelle legate al cibo sono andate più che bene se riferite a quelli essenziali come pasta e pelati, mentre quelle delle bevande - legate più a momenti emozionali - hanno visto per effetto del lockdown un crollo delle vendite di birra, Champagne, Prosecco e superalcolici in genere. Discorso a parte va fatto per il turismo, che ha visto precipitare le vendite con conseguenze ancora visibili sul traffico aereo e sul settore delle crociere. @ Bar e ristoranti milanesi già riaperti all’80%. Per i gestori “Gli affari sono in calo, ma prevale lo spirito di servizio”. E la ripresa si rivela più lenta in centro, dove “Mancano ancora i turisti stranieri”. L’approfondimento di Elisabetta Andreis sul Corriere della Sera di Milano. @ Auguri alle bustine di “oro giallo” nate a Milano 85 anni fa. Sul Giornale di oggi Michele Vanossi ripercorre la storia dello zafferano “3 cuochi”, la storica impresa che portò a tavola il “colorante-insaporitore naturale magico e prezioso” fino ad allora utilizzato solo da medici e tintori. @ Buone notizie in casa Pernigotti. La rinomata fabbrica dolciaria con sede a Novi Ligure è salva, dopo l’arrivo del piano industriale presentato ufficialmente ieri in videoconferenza al Mise. Ad agosto partirà la cassa integrazione straordinaria per la riorganizzazione di 50 dipendenti a Milano e 59 a Novi. Nello storico stabilimento novese, la proprietà turca porterà la produzione di crema spalmabile e di tavolette di cioccolato con due nuove linee produttive. (Repubblica) @ Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio racconta i vini della famiglia Tinazzi, proprietaria di 100 ettari vitati divisi tra Veneto (dove sono 4 le realtà vitivinicole) e Puglia, con gli enologi Giuseppe Gallo (in Veneto) e Vito Luccarelli (in Puglia). L'approfondimento a questo link

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