Il mio viaggio continua con lo chef Claudio Villella, che ha intrapreso l’attività di cuoco sin da giovane. Una volta mi raccontò che la sua passione è nata nella biblioteca comunale del paese natìo, Motta Santa Lucia (Cz), dove giocando da bambino gli capitò in mano un Ricettario di cucina francese e subito si innamorò di quella figura sulla copertina: “Uno chef con il cappello lungo e l’aria importante e fiera”.
Dopo aver peregrinato fuori dalla Calabria fino al 2003 in ristoranti di alto livello (es. a Torino e Porto Cervo), ritorna per l’amore verso il territorio inculcato dai genitori: la famiglia, oltre a trasmettergli sani valori, gli ha tramandato l’attaccamento per la Calabria le sue prelibatezze. Ha partecipato anche a show cooking in alcune edizioni di Golosaria!
Oggi è alla guida dei percorsi gastronomici del
Ristorante Porto Vecchio, dove assieme ad
Anna Riga seleziona prodotti locali di qualità perché la sua filosofia da almeno vent’anni è quella di far conoscere le ghiottonerie, o “meraviglie” come le chiama lui, del territorio calabrese.
La sua cucina piace perché punta a sapori calibrati con
piatti creativi e territoriali allo stesso tempo, il suo talento regala più di una soddisfazione. Professionalità ed estro su qualunque proposta indistintamente tra riso e pasta, carne e pesce!
Io penso che uno chef debba svolgere il proprio lavoro sperimentando diversi metodi di cottura, accostamenti e dare il meglio di sé cuocendo qualunque cibo: in altre parole non deve essere specialista in un solo piatto. Questa è anche la convinzione di chef Villella che un giorno affermò:
“Sempre in ogni situazione deve emergere la tempra del cuoco”.
E ora veniamo alla descrizione del mio menu degustazione.
Claudio ha dipinto sensazioni nelle sue pietanze con molta attenzione verso la genuinità, la cura ai fornelli e la presentazione del piatto. È appena il caso di aggiungere che mi ha illustrato al tavolo ogni portata con dovizia di particolari.
Antipasti da sballare:
seppia marinata con caviale e torroncino di Reggio Calabria e
scampo crudo nocciola di cardinale, limone di Rocca Imperiale e liquirizia (vedi foto sopra);
moscardino in oliocottura, su cremoso di porri, mango in agrodolce, olive nere infornate croccanti;
baccalà CBT nella sua maionese spuma di peperone crumble di capperi.
Fra i primi, ottimi lo
scialatello in salsa di gambero bianco con crumble di mandorle e burrata
e le
mezze maniche allo scoglio con salsa verde e burro.
Secondo gustosissimo:
cernia alla griglia su crosta di sale, melanzana grigliata all’arancia, marmellata di limone.
Dolce sfizioso: Stecco cocco lime e caramello.
Il ristorante Porto Vecchio è nel “cuore della storica marineria crotonese”, come ha osservato una mia amica che mi accompagna nelle “scorribande di gusto”: un “ambiente che parla di mare ma non eccessivo, colori pastello e illuminazione ben congeniata”.
Elegante all’interno, all’aperto (al di là della strada, il molo con le barche, i tavoli sono semplici come nei migliori posti balneari).
Ristorante Porto Vecchio
via Molo Porto Vecchio
Crotone (KR)
Tel. 3465052402