Nell'articolo pubblicato oggi su La Stampa Paolo Massobrio racconta del suo incontro con Stefano Casadei nell'autunno di tanti anni fa e di quello più recente insieme alla giovane figlia Elena.
Casadei, grande sperimentatore nel settore del vino, ha acquisito due proprietà, in Sardegna e nell'alta Maremma; la figlia ha portato alle estreme conseguenze l'utilizzo delle anfore della Georgia in cantina iniziato dal padre: mentre lui operava tagli con vini affinati in modo tradizionale, lei ha puntato sull'anfora in purezza. È nata così la sua selezione: un 8 per cento delle 500 mila bottiglie prodotte. Al progetto ora lavora anche il resto della famiglia.
Nell'articolo Massobrio descrive l'assaggio dell’Isola dei Nuraghi Migiu 2016, un semidano in purezza: «Dal colore orange, al naso ti avvolge la macchia mediterranea, il rosmarino, poi la pietra focaia in un profumo pulito e intenso. In bocca è elegante all’ingresso poi secco, allappante, sapido e fresco».
Il Cannonau ha invece «un colore rubino molto concentrato, al naso senti lampone e camomilla, in bocca è filigranoso, pieno, fruttato e, rispetto al campione passato solo al 30% in anfore, esprime meglio i profumi».
D Casadei
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Pontassieve (Fi)
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