Quattro annate del Chianti Rùfina DOCG Riserva "Vigneto Poggio", proposte da Stefano Alacevich, titolare dell’azienda, insieme al suo enologo, Maurizio Alongi.
Si tratta della selezione più preziosa di Fattoria Il Capitano, con una vigna situata tra i 200 e i 400 metri sul livello del mare, che gode di un’esposizione ottimale e di un terreno argilloso-calcareo, ideale per la coltivazione del sangiovese.
Stefano e Maurizio precisano subito:
"la vanità muscolare del sangiovese serve a poco; la vera forza di questi vini risiede nell'eleganza". Non certo l’eleganza “formale” e vuota di certi vini preconfezionati, ma quella fatta di equilibrio, sapiente bilanciamento tra struttura e acidità, tra armonia e sfumature, con una grande ricchezza olfattiva e la capacità di rivelare al palato tutta la ricchezza del terroir.
L’assaggio
La proposta di Stefano e Maurizio è stata quella di una degustazione “alla rovescia”, ovvero partendo dall’annata più vecchia e potente, la 2018, per concludere con la scalpitante e neo-imbottigliata annata 2021 – per non invadere subito la bocca di tannino, presente sicuramente nei vini più giovani in quantità maggiore.
Il risultato del viaggio attraverso il suo Cru più importante (Chianti Rùfina Vigneto Poggio TERRELECTAE)
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Chianti Rùfina Docg Riserva Vigneto Poggio TERRAELECTAE 2018 è il fuoriclasse di Fattoria Il Capitano, con una vigna situata a 150 metri sul livello del mare. Le viti, di 25 anni, sono allevate con il sistema a cordone speronato e guyot, garantendo una resa equilibrata di 70 quintali di uva per ettaro. Il vino affina per 30 mesi, di cui almeno 18 in botti di rovere francese e il restante in bottiglia. Questo lungo periodo permette di sviluppare un bouquet complesso e armonioso, con note di frutti rossi, spezie e tabacco.
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Chianti Rùfina Docg Riserva Vigneto Poggio 2019 TERRAELECTAE si svela piano piano, con delicatezza, su soffi floreali di viola e rosa, ricordi di frutta più chiara (lampone), note speziate e di tabacco dolce. In bocca si presenta snello, equilibrato, con tannini ben dosati ed una freschezza che da slancio e persistenza. Bella chiusura sapida.
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Chianti Rùfina Docg Riserva Vigneto Poggio 2020 TERRAELECTAE, stilisticamente parlando, rimane sulla scia dell’annata 2019, ma con maggiore corpo. Al naso è ricco ed elegante con ricordi floreali di iris e viola mammola, lievi soffi balsamici e spezie. In bocca è di maggior volume, pur conservando slancio e freschezza, con un tannino ben dosato e un finale lungo. Certamente tra i vini che ha colpito di più in batteria.
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Chianti Rùfina Docg Riserva Vigneto Poggio 2021 TERRAELECTAE: ancora un fanciullo, non pronto alla vendita, imbottigliato da pochi mesi, patisce un po’ l’irruenza della gioventù. Naso articolato nei profumi tra sentori di frutta fresca, fiori e spezie. In bocca si potrebbe definire un Sangiovese di peso “medio”, dove il corpo e i tannini risultano ben dosati, sostenuti da una buona acidità con un finale lungo, saporito e piacevole.
Il risultato dei vini nel calice è stato di essere tendenzialmente freschi, mediamente strutturati, moderatamente tannici, leggermente sapidi, con un potenziale d’invecchiamento molto alto.
TERRAELECTAE è un
marchio collettivo volontario promosso dal Consorzio Chianti Rùfina che identifica
vini di alta gamma, nati da vigneti selezionati e vinificati secondo rigidi protocolli. Questo marchio collettivo vuole essere un'alternativa alla tipologia “Gran Selezione” del Chianti Classico, che si riferisce a uve provenienti da diversi vigneti dell’azienda, mentre TERRAELECTAE punta a valorizzare l’unicità di ogni Cru.
Gli Special Guest
Fuori degustazione:
Torricella Rosato Toscano Igt, un rosé 100% sangiovese, con intense sfumature di rosso vivo che stupisce e attira. Profumo delicato, note fruttate, ciliegia, marasca, melograno, accenni agrumati e floreali. Un vino perfetto per aperitivi e grigliate estive.
E poi l’eccellente Vin Santo del Chianti Rùfina Doc, un passito classico dal gusto armonico, fresco e persistente, ottenuto dalle migliori uve bianche di trebbiano toscano e malvasia del Chianti.
Biodiversità e Olio
Partendo dal presupposto che un buon prodotto nasce dalla vigna, è solo attraverso una gestione attenta in campagna che si può ottenere un vino capace di esprimere il territorio e le sue peculiarità. Qui, alla Fattoria Il Capitano, i vigneti sono circondati da 8 ettari di bosco rigoglioso (composto da noccioli, faggi, cipressi e castagni), che fanno godere alla vite d’un microclima ideale per la coltivazione di uve di alta qualità, tra l’altro certificate BIO dal 2021. Proprio la presenza del bosco che circonda le vigne, indispensabile al benessere dell’agro-ecosistema, garantisce un’eccellente biodiversità e un’abbondante produzione di ossigeno che rende l’aria più vitale e contribuisce a mitigare il freddo e il caldo, talvolta a ridurre le gelate e i danni della grandine, oltre a riparare i vigneti dalle scottature del grappolo grazie a quell’ombra che gli alberi creano – ormai da considerare un nuovo “valore”, se pensiamo al cambiamento climatico in atto. Il bosco consente anche di conoscere meglio le potenzialità del vigneto, perché permette lo sviluppo di maggior varietà di lieviti spontanei sulle uve. E di questa biodiversità godono non solo i vini, ma anche l’olio extravergine di oliva, prodotto esclusivamente dai 22 ettari di oliveto di proprietà della Fattoria il Capitano, composto da piante di Frantoio e Leccino.
Un olio extravergine d'oliva di qualità: le olive vengono raccolte a mano al giusto grado di maturazione e frante entro poche ore per preservarne la freschezza e gli aromi fruttati. Un prodotto che si distingue per il suo gusto intenso e armonico, con note di erbe aromatiche, carciofo e mandorla.
L'Enoturismo
Fattoria Il Capitano offre inoltre un'autentica esperienza toscana, tra dolci colline e vigneti che si perdono all’orizzonte, e propone visite guidate alle vigne e alla cantina, oltre naturalmente a degustazioni di vini e olio accompagnate da prodotti locali.
I visitatori possono godere del paesaggio, scoprire i segreti della produzione e assaporare i prodotti genuini di questa azienda “al femminile”, nata per volere di Francesca Campanari Balbi nel lontano 1877. Il grande edificio della Fattoria è stato progettato e costruito appositamente con lo scopo di vinificare e conservare vini nel 1911 – quarto edificio in cemento armato costruito in Italia.
Le porte molto larghe permettevano di far passare le botti intere e vinificare in linea verticale, a differenza dei classici casali toscani con ingressi stretti e con le botti costruite all’interno della struttura, consentendo un passaggio verticale dalla pigiatura e diraspatura direttamente in cantina.
C’è veramente tanto potenziale per il futuro di questa cantina situata nel cuore della Toscana, sulle colline tra Arno e Sieve, a pochi km da Firenze.
Allora
«macchine avanti tutta, Capitano», davanti c’è solo mare aperto…
Fattoria Il Capitano
Via San Martino a Quona, 2/B
Pontassieve (Fi)
tel. 055 8315600
www.fattoriailcapitano.com
Ph. Fulvio Tonello