Degustazione al Top

Una nuova tornata di vini degustati in vista della definizione dei 100 migliori vini d’Italia di Golosaria 2024

03.07.2024

Si avvicina l’obbiettivo dei 100 migliori vini d’Italia di Golosaria 2024 e delle 100 Cantine storiche con una novità rispetto al passato. Il 15 di settembre l’annuncio ufficiale e poi la proclamazione sul palco di Golosaria Milano il 3 novembre.
Ma su IlGolosario appariranno anche le “promesse” che si potranno conoscere già nella prossima edizione di Golosaria. Quali saranno, fra queste, dopo i nostri assaggi?
Partiamo subito con una cantina che ci permettiamo definire “Clamorosa”.

LA CAPPUCCINA - Monteforte d'Alpone (Vr)

Dici La Cappuccina e pensi immediatamente al Soave. I Tessari infatti sono i campioni di questa denominazione con 40 ettari di vigneto gestiti secondo una filosofia di rispetto della natura e dei cicli naturali che va oltre il biologico. I vini sono eleganza allo stato puro: pensiamo allo Spumante Metodo Classico Brut Millesimato “Villa Buri” 2012: di colore oro, ha naso immediatamente speziato e fruttato con la nota agrumata che diventa floreale ed erbacea. In bocca è pieno, cremoso, con un finale fine come fine è la sua sapidità. Ora entriamo nell'ambito che più li contraddistingue: il Soave vinificato in bianco. Il Soave Classico “Monte Stelle” 2022 ha colore brillante, naso di frutta fresca. In bocca è leggermente amaricante, lungo, sapido. Il Soave “Fontego” 2022 - l'etichetta con cui hanno ricevuto il Top Hundred nel 2011 - ha colore che tende all’oro, naso che ricorda la scorza limone. In bocca è pieno, asciutto con finale amaricante. Infine quello che viene considerato, a buon diritto, il Top di gamma: il Soave “San Brizio” 2022. Di colore oro, il naso è complesso, con il cedro e le note fumé che via via diventano più profonde, sulfuree. In bocca è morbido, avvolgente, di grande equilibrio. Il Rosso Veneto “Campo Buri” 2018, da uve carmenere con una piccola percentuale di oseleta, ha naso ricco di frutta sotto spirito, mallo di noce e uva sultanina. In bocca è potente, spada acida e tannini ancora ruvidi. Il Recioto di Soave “Arzimo” 2019 rende onore a questo grande vino della tradizione veneta: si presenta nel calice di colore aranciato, il naso è decisamente particolare con il fico ancora verde e il tabacco. In bocca è pieno, intenso ma con un'acidità che invita alla beva. Stupefacente!!!

CORTE SERMANA - Peschiera del Garda (Vr)

L'azienda si trova nella parte sud del Lago di Garda, praticamente con i pieds dans l'eau visto che il vigneto dista soli 15 metri dalle acque. L'azienda nasce ufficialmente nel 2009 grazie ai fratelli Nicolò e Filippo Bottacini che convertono i terreni che un tempo facevano parte dell'azienda agricola di famiglia dedita all'allevamento di faraone. Oggi invece, al posto di quei volatili dalle carni nobili ci sono le barbatelle di un vitigno altrettanto nobile, il turbiana, base del Lugana che qui viene declinato in modi diversi.
Cominciamo dalla spumantistica: il Lugana Spumante MC Dosaggio Zero “Pintade” 2016 ha colore oro e bollicine ricche, al naso la nota fruttata è intensa ma ci sono i profumi di affumicatura e crosta di pane che ci proiettano subito nel terreno dei grandi metodo classico. In bocca è minerale, secco, di grande finezza. Il Lugana Spumante Brut “Palafitte” al naso è molto fine ma in bocca l'acidità che nell'altro campione era freschezza diventa troppo sferzante. Andando alla classica vinificazione in bianco, applausi per il Lugana “Cromalgo” 2023, molto classico, con naso di frutta tropicale e idrocarburi. In bocca è pieno, di buona sapidità e con la giusta acidità. Un grande Lugana senza se e senza ma. Molto interessante anche il Lugana “Duerive” 2022 che al naso risulta più fine, elegante, con i delicati profumi floreali e in bocca la trama setosa.

PANIZZARI San Colombano al Lambro (Mi)

In questa azienda sulla collina di Milano il vino è una realtà dalla fine dell'Ottocento quando il nonno Angelo fonda l'azienda. Oggi sono due i vini a spiccare nella produzione aziendale: il San Colombano Riserva “Vigna Belfuggito” 2018 da uve barbera, croatina, uva rara vuol essere l'alfiere della produzione con naso ampio, complesso, in cui la mora fa il paio con il cioccolato. In bocca è pieno, avvolgente, estremamente gradevole. Molto interessante anche un vino della memoria come il Malvasia Vino Passito “Meditando” 2018 con il suo piacevole profilo olfattivo di albicocca e miele in bocca, che in bocca risulta decisamente bevibile grazie ad acidità e tannini.

TENUTE DELLA CASCINASSA - Pozzol Groppo (Al)

Che bella novità questo progetto di agricoltura sostenibile e allevamento voluto dalla famiglia Dell'Acqua che a partire dalla sua inaugurazione nel 2018 si mostra in continua evoluzione. Oggi il comparto dei vini si presenta con dei veri e propri campioni che nonostante la giovanissima età (un Timorasso d'annata è praticamente un neonato!) possono pronosticare un grande futuro.
Abbiamo assaggiato in anteprima il Timorasso 2023 che ha naso piacevole e complesso al tempo stesso: ci sono l'albicocca, i fiori di sambuco e una freschezza minerale che torna anche all'assaggio. In bocca il sorso è pieno con un'acidità ancora graffiante. Il Timorasso Derthona 2023 è meno intenso al naso, ma più fine, con iconiche sfumature di miele millefiori. Anche questo in bocca è pieno con un'acidità che però necessita di altri mesi in bottiglia. Il Timorasso 2022 ci racconta già una felice evoluzione: di colore oro, ha naso più complesso con fiori e note agrumate di bergamotto, con una speziatura di origano che man mano si trasforma in idrocarburo. In bocca è pieno, rotondo, con un'acidità ancora sferzante che pronostica lunghe evoluzioni. La Barbera 2023 ha colore rubino fitto con unghia viola, al nato la nota vinosa è tuttora predominante accompagnata dalla viola e dalla mandorla amara. In bocca è già una gran bella bella Barbera: vellutata, fresca con acidità ben espressa. Un’espressione decisamente iconica della Barbera dei Colli Tortonesi (si chiama anche Monleale), su cui sarebbe ora di puntare l’attenzione. Ad Augusto Massa questa Barbera sarebbe piaciuta molto.

foto tratta da IlPiccolo

TOLAINI - Castelnuovo Berardenga (Si)

Fondata negli anni Novanta da Pierluigi Tolaini, questa cantina è diventata un punto di riferimento nel territorio del Chianti Classico. In effetti il Chianti Classico “Vallenuova” 2022 rappresenta uno dei campioni migliori assaggiati quest'anno, anche rispetto alla full immersion delle Anteprime. Di colore rubino concentrato, ha naso che richiama immediatamente i migliori campioni di sangiovese con la mora e il pepe. In bocca è tondo, tannico, elegante. Il Toscana “Valdisanti” 2021 calca un po' troppo la mano sull'affinamento in legno e accanto al naso tostato e di cioccolato mostra un tannino ancora aggressivo. Il Toscana Merlot “Picconerò” 2020 invece riesce ad esprimere al meglio tutta la potenza fruttata del merlot, con un naso pulito, compiuto. In bocca risulta pieno, intenso, tannico.

CANTINA SOCIALE CELLINESE - Cellino San Marco (Br)

Nata nel 1957 a Cellino San Marco da un ristretto gruppo di produttori, oggi la Cantina Sociale Cellinese accoglie più di 300 soci che conferiscono le migliori uve coltivate nel cuore della penisola salentina producendo le principali denominazioni del territorio: la DOC Brindisi, la DOC Salice Salentino e la DOC Squinzano, oltre alle Indicazioni Geografiche Tipiche Salento e Puglia.
Tra i nostri assaggi immancabile un rosato: il Salice Salentino Rosato Negramaro “Rosa Diva” 2023 ha naso fresco, di rosa ed erbe aromatiche, in bocca è pieno, corposo, leggermente abboccato. Il Salice Salentino Negramaro “Sacar” 2021 sa valorizzare bene questo vitigno con un vino che al naso esprime la potenza della frutta rossa matura accompagnata da una leggera nota fumé. In bocca è rotondo con l'acidità capace di mantenere il sorso fresco e vibrante. Il Primitivo del Salento “Previer” 2022 è un'interpretazione quasi rustica di questo grandioso vitigno, capace di dare alcuni tra i migliori vini assaggiati negli ultimi anni: il naso in questo caso è polveroso, terragno, con profumi che ricordano la frutta secca e le carrube. In bocca è pieno, intenso, caldo.

AGRICOLA PRIMOSOLE - Torchiarolo (Br)

L'azienda della famiglia Fiorentino sorge dal 2015 a poca distanza dal mare in terreni che sembrano essere più che adatti alla coltivazione dell'ulivo e della vite.
Tre gli assaggi che ci hanno conquistato: il Salento Rosso Negramaro “Mescie”, di colore rubino intenso ha naso intenso e speziato, di pesca al vino e chiodi di garofano. In bocca è pieno, caldo con una spada acida evidente e un retrogusto dove a lasciare l'impronta è la prugna essiccata. Altrettanto interessante il Salento Rosso Primitivo “Mescie” che ha naso complesso di saba, note tostate e biscotto. In bocca ha tutta la potenza dei grandi Primitivo: pieno, intenso, caldo con il cioccolato speziato che ritorna sul finale. Completamente diverso l'impatto con il Salento Rosso Primitivo “Ottolune” che già alla vista, con il suo colore inchiostro, sembra promettere concentrazione e potenza. Il naso invece tira fuori l'anima terragna del Primitivo. C'è il fieno, la foglia bagnata, il mallo di noce. In bocca è caldo, rotondo con una dolcezza che avvolge.

TENIMENTI GRIECO - Portocannone (Cb)

Questa è una delle cantine di punta del territorio molisano, capace di esprimersi in maniera eclatante nel Tintilia del Molise e non è un caso che l'etichetta "200 metri" nel 2019 (con l'annata 2015) abbia meritato il Top Hundred. Lo abbiamo riassaggiato con l’annata 2020, per un vino rubino trasparente e leggere note di grafite e liquirizia. In bocca è decisamente equilibrato e ghiotto. In questa tornata di assaggi altri due vini ci hanno conquistati: il Biferno Rosso “Bosco delle Guardie” 2022, da uve montepulciano e aglianico, ha colore rubino impenetrabile e naso profondo di mirtillo e incenso. In bocca è altrettanto incisivo con la parte balsamica che arriva nel retrogusto di un sorso equilibrato. Il Molise Aglianico “Passo alle Tremiti” 2021 ha naso particolare, sulfureo, con una nota salmastra che gioca con le sensazioni di affumicatura. In bocca è fine con tannino amaricante.

I GRANDI VINI CALABRESI

Infine una panoramica di segnalazioni dopo le nostre recenti degustazioni dedicate ai vini calabresi.

Partiamo con l’azienda Cundari di Figline Vegliaturo (Cs) che presenta un interessante Terre di Cosenza Donnici “Dora” 2022: di colore oro antico ha naso speziato, minerale. In bocca è graffiante e fa sentire le speziature del naso.
Quindi La vigna di Alfredo con il Calabria Rosso “Assonanze” 2021 (100% castiglione). Ha naso di cioccolato e menta. In bocca è pieno intenso con il cioccolato che ritorna a lungo per via retrolfattiva.
Casa Comerci di Nicotera (VV) stupisce con il suo Magliocco Canino Rosato “Granatù” 2023. Di colore arancio tendente al rosso brillante, ha naso di melograno e speziatura profonda. In bocca ha la giusta acidità.
Sergio Arcuri di Cirò Marina (Kr) riconferma la bella impressione che ci ha fatto nel 2018 quando fu premiato con il Top Hundred per il Calabria Rosato “Il Marinetto” allora nell’annata 2017. Il 2023 ha naso di cipria, agrumato, in bocca ha corpo e giusta acidità.
Terre di Balbia di Altomonte (Cs) porta un interessante Calabria Gaglioppo Rosato “Ligrezza” 2022. Di colore rosa con riflessi aranciati, ha naso quasi vinoso, fruttato, minerale. In bocca è fresco, tannico.
Senatore Vini di Cirò Marina (Kr) sempre in ambito rosato presenta il Cirò Rosato “Puntalice” Bio 2023, che tanto nelle sfumature del colore quanto al naso ricorda la pesca che ritorna anche in bocca dove si rivela morbido, leggermente abboccato, invitante.
La Casa Vinicola Criserà di Reggio Calabria, già nostro Top Hundred nel 2007 per il Calabria Rosso “Nerone di Calabria” 2003, si conferma grande con il Costa Viola Rosso “Armacia” 2022. Di naso intenso, complesso, al naso ha la speziatura dolce della cola e un’invitante nota sulfurea. In bocca è pieno caldo con un’acidità spiccata.
Altra riconferma per un nostro Top Hundred in questo caso 2020. Si tratta di Cerminara di Cirò Marina (Kr) che dopo essere salito sul palco di Golosaria con il Cirò Rosso 2020, oggi si fa apprezzare con il Cirò Rosso “RCS” 2022. Di colore rubino trasparente, al naso sembra più evoluto con sentori di amarena sotto spirito che creano una piacevole discrasia con il sorso fresco e tannico.
Chiudiamo con quello che rappresenta l’assaggio imperdibile nel panorama dei vini calabresi: il Gaglioppo Rosso “Decennio” 2021 firmato da Russo&Longo a Strongoli (Kr). Il naso è complesso: immediatamente vinoso, rivela poi una speziatura profonda, con le note di mallo di noce tipiche dei grandi vini. In bocca è un vino di carattere: decisamente tannico con una spada acida che prolunga il sorso.

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