La siccità e la calura estiva colpiscono duramente anche il settore dell’olio d’oliva. Dopo che la scorsa settimana avevamo rilanciato l’appello del professor Scienza sul vino, oggi un analogo ragionamento può essere fatto sull’olio. Un mix di eventi atmosferici avversi, dalle gelate primaverili alla prolungata siccità estiva, attesterà il 2017 sui livelli dell’anno precedente. Ovvero su una pessima annata. Secondo Unaprol non saranno più di 220mila le tonnellate di olio prodotte, la metà di quanto prodotto ad esempio nel 2013. Una (magra) consolazione arriva dalla qualità del prodotto, che sarà elevatissima.
I problemi di cattive annate che si susseguono è però nel riflesso sui prezzi destinati ancora una volta a salire (si parla di almeno 7 euro al litro) e di una bilancia commerciale sempre più sbilanciata verso le importazioni. Una situazione che, similmente a quanto chiesto da Scienza per il vino, va affrontata con lungimiranza: “E' necessaria un’azione di grande sostegno economico - ha detto Granieri, presidente Unaprol, sulla Stampa - per la gestione delle risorse idriche. La siccità non è più un problema ciclico ma è diventato strutturale”.